La settimana di mercato si chiude come era iniziata (LEGGI), in un clima negativo per i venditori a causa di una domanda in calo. Le sedute di borsa di Milano e Mortara confermano i deprezzamenti per i risi da risotto, con cali maggiori in Lomellina dove è in ribasso anche CL 007.
I CALI DEI RISOTTI ARRIVANO ANCHE NEL LISITNO DEL BIANCO
I prezzi raggiunti in seguito alle variazioni negative per il mercato interno nei listini lombardi sono i seguenti: a Milano il gruppo Arborio scende a 88 €/q lordi mentre i Similari di Carnaroli a 90; a Mortara Arborio a 83 €/q lordi, Similari a 90 e Vialone a 100. I deprezzamenti espressi nel capoluogo di regione portano in ribasso anche il prodotto lavorato, con la denominazione Arborio che perde 6 €/q nei minimi e 10 nei massimi e Carnaroli in calo di 6 €/q solo nei minimi, presumibilmente il valore indicativo dei Similari come per il risone. Questo sviluppo dimostra una volta di più come il listino della Granaria sia molto influente nel mercato all’ingrosso del riso lavorato, essendo anche l’unica sede in cui questi valori vengono espressi.
Questa dinamica, non presente nelle altre borse dove si scambia quasi unicamente risone, aiuta a motivare la maggior lentezza nell’assorbire i deprezzamenti visti nelle altre sedi per le varietà da risotto.
Allo scambio secondo gli operatori i valori espressi a Mortara risultano essere maggiormente in linea con i prezzi ottenibili dai risicoltori che decidono di vendere. Resta la difficoltà a trovare riserie disposte ad acquistare, in diminuzione anche negli altri comparti nell’ultima settimana di mercato. Ad esempio, restando tra i lunghi A da interno, risulta difficile vendere le varietà appartenenti al gruppo Baldo, per le quali i 70 €/q lordi a listino sono quasi un miraggio. Più stabili i gruppi Roma e S. Andrea, per i quali tuttavia sono ormai pochissime le partite vendibili.
CL 007 A 42 €/Q
Come spiegato nell’analisi precedente, il calo della domanda non interessa solo i risi da interno ma sembra investire più o meno tutti i comparti, con la sola parziale eccezione dei tondi, non più in apprezzamento ma scambiati agilmente ai prezzi ufficiali. Il calo della richiesta dei compratori arriva in concomitanza con un aumento dell’offerta, dovuto principalmente alla necessità di vendere per i molti agricoltori il cui spazio di stoccaggio è calibrato in funzione della produzione. La raccolta infatti è sempre più vicina, ora che si sono ultimate le semine, e a breve inizieranno ad esserci rischi di sovrapposizione nei casi di ritiro a 90 giorni. Questo porta alcuni risicoltori ad essere costretti alla vendita, che in molti casi riguarda i molto disponibili lunghi A da parboiled/export e medi.
La conseguenza è il calo a Mortara per CL 007, identificato dai minimi nella voce che lo comprende e sceso a 42 €/q lordi. Diva e Sunrose, già venduti ad un prezzo al di sotto della remuneratività secondo molti, non sembrano avere spazio per ulteriori deprezzamenti nonostante la maggior disponibilità e restano così a 40 €/q lordi.
LUNGHI B MENO RICHIESTI MA MILANO APPREZZA I MINIMI
In calo anche la domanda per i lunghi B, che sembrano invendibili a 55 €/q lordi nelle ultime sedute. Tuttavia, a Milano crescono i minimi di 2 €/q, una variazione inattesa presumibilmente relativi a dinamiche legate al riso lavorato, importanti in questa sede come spiegato in apertura. La possibile conferma di questa relazione arriva dal listino del prodotto lavorato, dove risultano in apprezzamento di 4 €/q i minimi sia della voce “Lungo B” sia di “Lungo B parboiled”. Autore: Ezio Bosso
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