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POLEMICHE SUI MEZZI ECCEZIONALI

da | 6 Ago 2019 | Norme e tributi

La Regione Lombardia ha approvato il secondo aggiornamento delle linee guida in merito all’autorizzazione alla circolazione dei trasporti eccezionali. Il provvedimento riguarda anche la circolazione dei mezzi agricoli eccezionali. Dal 1 gennaio 2020 in Lombardia non sarà più soggetta ad autorizzazione la circolazione su strade delle macchine agricole eccezionali, vale a dire larghe più di 2,55 metri e fino a 14 tonnellate (art. 47 della legge regionale 6 giugno 2019 – n.9) – di seguito in PDf il testo della relativa delibera.

Cosa prevede la nuova normativa

Come ricorda Anci Lombardia nella circolare n.222/19 le autorizzazioni al passaggio dei trasporti eccezionali per le strade regionali, provinciali e comunali sono rilasciate dalle Province e dalla Città Metropolitana di Milano, compatibilmente con la conservazione delle sovrastrutture stradali, con la stabilità dei manufatti e con la sicurezza della circolazione. L’autorizzazione è rilasciata previo ottenimento del nulla osta dei proprietari delle strade che sono interessate dall’itinerario o subiscono interferenze dallo stesso. Questo parere deve essere espresso entro 10 giorni dalla richiesta, decorsi i quali si intende acquisito  In questo ambito di attività è fondamentale il compito dei Comuni che devono redigere e pubblicare sul proprio sito istituzionale la cartografia o gli elenchi delle strade percorribili dai trasporti eccezionali. Tale pubblicazione assolve la funzione di nulla-osta e deve essere aggiornata entro il 30 aprile di ciascun anno. L’Ente proprietario della strada deve immediatamente segnalare alla Provincia o a Città Metropolitana eventuali variazioni delle condizioni di percorribilità delle reti stradali.

Le reazioni dei contoterzisti

A denunciare una legge regionale “avventata, affrettata e penalizzante per l’intero comparto agricolo” è la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani: «Un atto sorretto da motivazioni certamente condivisibili, come la soppressione di tanti oneri burocratici, amministrativi e finanziari, ma che non fa i conti con la necessità delle macchine agricole di accedere a tutto il territorio regionale, anche attraverso la viabilità minore – riassume il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini – Tutto ciò, a patto di agevolare nei fatti il percorso di sburocratizzazione, senza confliggere con la libertà di circolazione e la libertà di impresa, diritti sanciti e tutelati anche dalla Costituzione». Il rischio, prosegue Cappellini, «è quello di vietare il transito degli stessi su alcune strade, in contrasto con la necessità delle macchine agricole di accedere a tutto il territorio regionale, anche attraverso la viabilità minore e rendendo impossibile, ad esempio, svolgere ordinarie operazioni in campo, con grave danno non soltanto per le imprese agromeccaniche, ma anche quelle agricole».

La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani ha già sollecitato all’assessorato lombardo ai Trasporti un incontro, lamentando peraltro il fatto che una Regione all’avanguardia nel Paese come la Lombardia non possa legiferare su una materia così specifica come i permessi di circolazione dei mezzi agricoli eccezionali senza interpellare la prima realtà lombarda per numero di mezzi immatricolati, rappresentata da Confai Lombardia, aderente a Cai. «Un errore che il comparto agricolo rischia di pagare molto caro», conclude Cappellini.

«Si imputa alla Regione la colpa di non aver convocato; noi abbiamo preso parte già a parecchi incontri con l’assessore Fabio Rolfi e l’assessore Claudia Maria Terzi – specifica il Direttore di UNCAI Lombardia, Fabrizio Canesi – Ci auguriamo che la nuova norma, ispirata dalla volontà di semplificare la vita alle imprese, venga recepita dal Governo. Le imprese agromeccaniche ne trarrebbero indubbi vantaggi. Se poi il Codice della Strada, sposterà il limite di peso a 18 tonnellate per i mezzi agricoli con nuova omologazione europea, potrebbero non essere più soggette ad autorizzazione neppure le mietitrebbie».

La legge regionale permette alle aziende di risparmiare ogni anno mediamente 100 euro dovuti per ogni mezzo agricolo eccezionale per dimensioni o per peso in loro possesso: “A inizio agosto il Governo dovrà decidere sulla validità della legge, nel frattempo non si può che stare accanto alle imprese e spingere per una sua piena attuazione. Le associazioni di contoterzisti offriranno un servizio in meno che peserà sul bilancio di fine anno, ma le associazioni di categoria non devono lucrare sulla burocrazia; dovremo piuttosto essere bravi a offrire altri servizi ugualmente preziosi alle aziende nostre socie» dichiara il Direttore di APIMA Milano Giuliano Oldani. Senza più pratiche per il rilascio dei permessi di circolazione le associazioni di categoria rischiano di dover ridurre il personale interno. «Abbiamo il vantaggio di avere strutture territoriali leggere che sanno lavorare in rete l’una con l’altra. Per questo ogni semplificazione non ci spaventa, purché si traduca in vantaggi e risparmi concreti per gli associati», conclude Canesi.

Parlano i sindacati agricoli

«C’è voluto fin troppo tempo, ma alla fine, con la legge di Semplificazione 2019 approvata a giugno da Regione Lombardia, si è trovata una soluzione di buon senso»: Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, commenta così il provvedimento che rende inutile la richiesta dei permessi per gli spostamenti su strada dei mezzi agricoli. «Si tratta di uno sgravio burocratico importante e atteso da tempo dalle imprese agricole. Adesso però – continua Rota – in collaborazione con i nostri uffici di zona, dovremo lavorare con gli enti proprietari delle strade, a cominciare dai Comuni, per far sì che comunichino al più presto alla Regione la viabilità necessaria a un corretto e agevole accesso ai campi. Solo così questa semplificazione potrà diventare realtà».

Sinergia fra istituzioni per arrivare a una concreta semplificazione della procedura autorizzativa: si esprime così Cia Lombardia la quale condivide e apprezza la circolare che Anci ha scritto ai Comuni lombardi per sensibilizzarli sulla questione relativa alle autorizzazioni alla circolazione delle macchine agricole eccezionali. La missiva, che fa seguito a un incontro avvenuto tra una delegazione di Cia guidata dal direttore Paola Santeramo e la stessa Anci Lombardia, raccomanda i Comuni di rispondere esplicitamente alle richieste di parere in materia di circolazione di mezzi agricoli eccezionali, comunicando formalmente il nulla osta alla Provincia o, nel caso, formulando motivato diniego.
Accade purtroppo che alcune Amministrazioni non inviino tale parere, impedendo così di fatto il transito delle macchine agricole sulle proprie strade. «Questa situazione crea disagi e impedimenti alle aziende agricole, che si trovano ostacolate nello svolgimento della propria attività», evidenzia Paola Santeramo.

La pubblicazione di queste cartografie appare però ancora lontana dall’essere completata. «Affinchè la semplificazione avviata possa completarsi – conclude Paola Santeramo -, auspichiamo che si attui una proficua sinergia tra istituzioni in modo che i Comuni riescano a comunicare al più presto alla Regione la viabilità necessaria per un corretto e agevole accesso ai campi».«L’intento è lodevole – aggiunge il Direttore di Confagricoltura Lombardia Umberto Bertolasi- , in quanto è un piccolo ma tangibile passo di semplificazione amministrativa. Poi vedremo se ci dovessero essere aspetti di conflittualità per la circolazione su strade comunali, come segnalato da alcuni, siamo certi che come sempre troveremo una Regione ben disposta a confrontarsi con le associazioni per individuare la migliore soluzione». Autore: Martina Fasani

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