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«NUOVE ARMI CONTRO LE INFESTANTI DEL RISO»

da | 24 Nov 2019 | NEWS

In vista del nuovo Pan, approfondiamo il tema dei principi attivi autorizzati con Angelo Moretto, docente del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche, Università degli Studi di Milano, nonché Direttore del Centro Internazionale per gli Antiparassitari e la Prevenzione Sanitaria (ICPS), dell’Ospedale L. Sacco, ospite del recente workshop organizzato dalla SAL presso la facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. In quell’occasione il Professore aveva trattato la “Registrazione e autorizzazione dei prodotti fitosanitari in Unione Europea: criteri di valutazione della sicurezza per l’uomo”. Incontrandoci, ci illustra le principali novità fitosanitarie in ambito risicolo. Un’analisi che avviene in collaborazione con la Dott.ssa Giovanna Azimonti, responsabile in ICPS del coordinamento delle attività di valutazione dossier per la registrazione dei prodotti fitosanitari a livello Europeo e Italiano, della valutazione tecnico-scientifica del destino e comportamento ambientale per la registrazione dei prodotti fitosanitari a livello Europeo e Italiano e della valutazione delle problematiche riguardanti il rischio ambientale degli antiparassitari a livello territoriale.

Qual è la situazione delle infestanti in risaia?

«Le peculiari condizioni di coltivazione del riso, principalmente basate su monosuccessione e sommersione della coltura durante gran parte del ciclo colturale – spiegano -, hanno favorito la diffusione di una vegetazione infestante idrofila. Negli ultimi anni, la lotta contro le più problematiche avversità del riso (soprattutto malerbe e brusone), ha assunto caratteri di notevole criticità, soprattutto a seguito della diffusione di fenomeni di resistenza nelle più pericolose malerbe di questa coltura. La resistenza è stata favorita dalla limitata disponibilità di erbicidi autorizzati per il riso con un meccanismo di azione diverso da quello della inibizione dell’enzima ALS e ACCasi. E’ ampiamente riconosciuto che il mancato o l’incompleto controllo delle malerbe nel riso può comportare perdite produttive anche molto gravi, fino ad arrivare a comprometterne la totale produzione della coltura».

Quali sono le più presenti?

«I maggiori problemi – risponde – riguardano, principalmente le seguenti specie:

– Echinochloa crus-galli ed E. colonum (gruppo dei giavoni rossi), presenti sulla totale superficie risicola;

– E. phyllopogon E. erecta (gruppo dei bianchi), presenti su circa il 70% della superficie coltivata;

– Alisma plantago-aquatica presente sulla totale superficie coltivata;

– Schoenoplectus mucronatus presente sull’ 85% della superficie coltivata;

– Cyperus difformis presente sul 30% della superficie coltivata.

– Heteranthera reniformis ed H. limosa, in progressiva diffusione a seguito delle limitazioni delle dosi d’impiego dei formulati a base di osadiazon.

– Murdannia keisak, Ammannia coccinea, Bidens spp., Lindernia dubia, infestanti considerate, fino a qualche anno fa, di minore importanza, ma, ora, in graduale, preoccupante, diffusione».

Parliamo di resistenze…

«La resistenza nelle infestanti del riso – affermano i due ricercatori – ha avuto una forte evoluzione soprattutto a seguito della mancata disponibilità di diserbanti dotati di un meccanismo d’azione diverso da quello degli inibitori degli enzimi ALS  e ACCasi. All’orizzonte si stanno però profilando alcune novità:

• Il principio attivo Florpyrauxifen, noto anche come Rinskor, è un nuovo erbicida specificamente sviluppato per la coltura del riso, autorizzato di recente di Europa per applicazioni su risaia in asciutta ed in acqua. Il prodotto appartenente alla nuova famiglia chimica degli arilpicolinati, è dotato di un meccanismo di azione diverso da quello della quasi totalità degli erbicidi autorizzati su riso.

• Il principio attivo Pretilachlor, che presenta un meccanismo d’azione basato sulla inibizione della divisione cellulare nei tessuti dei vegetali, non è autorizzato in Europa (il notificante aveva rinunciato per motivi commerciali) ma è attualmente in corso la valutazione del nuovo dossier presentato dalla ditta per verificare la possibilità di includerlo nuovamente sul mercato europeo (per questa ragione, vengono rilasciate autorizzazioni in deroga in Italia; ndr).

• Il principio attivo Benzobicyclon, è un nuovo erbicida, appartenente alla famiglia degli inibitori 4-HPPD, il cui dossier è stato recentemente presentato per la registrazione europea. È un erbicida sistemico, da applicare in risaia allagata, assorbito principalmente dalle radici. È previsto per un uso in pre- e post-emergenza per le monocotiledoni.

• Anche il Fenquinotrione, principio attivo il cui dossier verrà presentato nel 2020 in Europa come nuovo erbicida per i cereali (inibitore HPPD), è attualmente utilizzato in Giappone su riso  per il controllo delle ciperacee.

Il futuro del diserbo in risaia sembra quindi prevedere qualche sprazzo di luce» concludono. Autore: Martina Fasani

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