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MA IL GREEN DEAL VARRA’ ANCHE PER L’IMPORT?

da | 23 Lug 2021 | NEWS

Importazioni di riso

Proseguiamo la nostra analisi sulla nuova Pac. Come sappiamo, il 29 giugno i ministri dell’agricoltura riuniti al Consiglio hanno accettato l’accordo provvisorio raggiunto in precedenza tra i negoziatori sugli elementi chiave della riforma della politica agricola comune (PAC), in modo che la proposta possa diventare parte del diritto dell’UE. Paolo Magaraggia (Coldiretti Bruxelles) ci illustra cosa è stato deciso sulle importazioni (AVVISO).

(La descrizione di seguito riportata rappresenta una sintesi dei principali elementi dell’accordo interistituzionale redatta sulla base della composizione dei testi di compromesso sui principali elementi oggetto di divergenza tra i Colegislatori (Consiglio e Parlamento europeo) e la Commissione europea. Tali elementi, pertanto, non possono essere considerati come definitivi in quanto devono essere ancora sottoposti alla verifica tecnica e giuridica-linguistica da parte dei servizi della Commissione)

Green Deal europeo e import

DICHIARAZIONI SUL COMMERCIO INTERNAZIONALE

La più delicata delle questioni che i Colegislatori hanno affrontato per la definizione del nuovo testo sull’OCM, riguardava il commercio e il contenuto delle dichiarazioni congiunte per trovare una soluzione ai prodotti importati.

Con l’accordo provvisorio, i Colegislatori hanno concordato tre dichiarazioni sul commercio internazionale:

– Una dichiarazione congiunta firmata dalle tre istituzioni sugli standard sanitari e ambientali per i prodotti importati al fine di inviare un segnale forte per le preoccupazioni relative all’ambiente e alla biodiversità (allegato I).

– Una dichiarazione bilaterale del Parlamento europeo e del Consiglio che chiede alla Commissione di preparare una relazione entro giugno 2022 su tali questioni (allegato II).

– Una dichiarazione unilaterale della Commissione che indica cosa si potrebbe fare in termini di importazioni di prodotti agricoli e agroalimentari da paesi terzi (allegato III).

In merito alla possibilità di inclusione dello zucchero tra i prodotti ammissibili all’intervento pubblico, le tre istituzioni hanno concordato una dichiarazione congiunta per il Gruppo ad alto livello con un impegno a valutare le conclusioni dello studio che sarà pubblicato entro la fine dell’anno (allegato IV).

PROGETTO DI PROPOSTA DI DICHIARAZIONI CONGIUNTE SUL COMMERCIO ESTERO PER IL CONSEGUIMENTO DEL GREEN DEAL EUROPEO

Progetto di proposta di una dichiarazione congiunta del Consiglio dell’Unione europea, del Parlamento europeo e della Commissione europea sull’impegno proattivo a livello multilaterale in merito all’applicazione degli standard sanitari e ambientali dell’UE ai prodotti agricoli importati (Allegato I)

Il Consiglio dell’Unione Europea, il Parlamento Europeo e la Commissione Europea riconoscono la necessità di ricercare una maggiore coerenza tra le norme sanitarie e ambientali che si applicano ai prodotti agricoli nell’Unione Europea e quelle che si applicano ai prodotti agricoli importati, in conformità con le regole del commercio internazionale. Al fine di affrontare le questioni dello sviluppo sostenibile, in particolare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, che sono questioni di interesse globale, e soddisfare le aspettative dei cittadini per alimenti di qualità superiore e più sostenibili, l’Unione europea ha continuamente elevato questi standard per molti anni. Il Green Deal europeo e le sue strategie settoriali, compresa la comunicazione della Commissione europea “Strategia Farm to Fork”, si sforzano di raggiungere questo obiettivo e si tradurranno in un ulteriore innalzamento di questi standard applicati all’interno dell’UE, inclusi, se del caso, per i prodotti importati.

Il Consiglio dell’Unione europea, il Parlamento europeo e la Commissione europea riconoscono la necessità di impegnarsi in modo proattivo a livello multilaterale per aumentare l’ambizione sugli obiettivi ambientali internazionali nell’applicazione e nel miglioramento delle regole del commercio internazionale. Come affermato nella comunicazione sulla revisione della politica commerciale della Commissione europea, è anche opportuno che l’Unione europea, in determinate circostanze definite dalle norme dell’OMC, richieda che i prodotti agricoli importati soddisfino determinati requisiti di produzione in modo da garantire l’efficacia della salute, benessere degli animali e standard ambientali che si applicano ai prodotti agricoli nell’Unione Europea e per contribuire alla piena realizzazione delle comunicazioni del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork. Data l’importanza del suo mercato nel commercio internazionale, l’Unione europea può utilizzare la sua capacità di leva per elevare gli standard sanitari e ambientali a livello globale e contribuire così al raggiungimento degli obiettivi ambientali internazionali come quelli dell’accordo di Parigi.

Progetto di proposta di una dichiarazione congiunta del Consiglio dell’Unione europea e del Parlamento europeo sull’applicazione delle norme sanitarie e ambientali dell’UE ai prodotti agricoli importati (Allegato II)

Il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo invitano la Commissione europea a presentare, al più tardi nel giugno 2022, una relazione contenente una valutazione della logica e della fattibilità giuridica dell’applicazione delle norme sanitarie e ambientali dell’UE (comprese le norme sul benessere degli animali nonché processi e metodi di produzione) ai prodotti agricoli e agroalimentari importati, nonché individuando le iniziative concrete per garantire una migliore coerenza nella loro applicazione, in conformità con le regole dell’OMC. Questa relazione dovrebbe coprire tutte le pertinenti aree di politica pubblica, comprese, ma non solo, la politica agricola comune, la politica di sicurezza e salute alimentare, la politica ambientale e la politica commerciale comune.

Dichiarazione unilaterale della Commissione Europea che indica cosa si potrebbe fare in termini di importazioni di prodotti agricoli e agroalimentari da paesi terzi

(Allegato III)

La Commissione europea continuerà a garantire che, a seguito di un’attenta valutazione delle informazioni scientifiche disponibili per i principi attivi, nel contesto delle procedure di cui al regolamento (CE) n. 1107/2009 o delle procedure di cui al regolamento (CE) n. 396/2005 e in conformità alle regole dell’OMC, le tolleranze all’importazione e i limiti massimi di residui del Codex (CXL) sono valutati e riesaminati per le sostanze attive che non sono o non sono più approvate nell’UE, in modo che eventuali residui negli alimenti o nei mangimi non presentino alcun rischio per consumatori. Oltre agli aspetti relativi alla salute e alle buone pratiche agricole attualmente considerati, la Commissione terrà conto anche delle preoccupazioni ambientali di natura globale in conformità con le norme dell’OMC nel valutare le domande di tolleranza all’importazione o nel rivedere le tolleranze all’importazione per le sostanze attive non più approvate nell’UE. La presentazione da parte della Commissione della proposta di un quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili (check reference) sarà un ulteriore passo cruciale verso il pieno raggiungimento di questa ambizione, in coerenza con gli obiettivi del Green Deal.

Dichiarazione congiunta del Consiglio dell’Unione europea, del Parlamento europeo e della Commissione europea sulle disposizioni dell’OCM relative al settore dello zucchero dell’UE (Allegato IV)

Il Consiglio dell’Unione Europea, il Parlamento Europeo e la Commissione Europea riconoscono le difficoltà incontrate dal settore dello zucchero dopo l’abolizione delle quote zucchero nell’ottobre 2017, caratterizzate da instabilità sui mercati internazionali, consumi stagnanti e calo della produzione di zucchero e barbabietola da zucchero. Questa situazione è fonte di preoccupazione per il settore dello zucchero dell’UE.

Lo stato attuale del settore e le sue strategie di adattamento saranno valutati approfonditamente nell’ambito di uno studio da consegnare nell’autunno 2021. Lo studio analizzerà gli strumenti politici europei e nazionali disponibili per il settore dello zucchero, i rispettivi ruoli del settore privato e delle istituzioni pubbliche nel rispondere ai maggiori rischi che interessano il settore e individueranno possibili strategie per migliorare la resilienza del settore saccarifero europeo.

Il Consiglio dell’Unione europea, il Parlamento europeo e la Commissione europea prenderanno in considerazione eventuali futuri sviluppi politici appropriati alla luce dei risultati e delle conclusioni chiave tratte nel contesto di questo studio. Tali futuri sviluppi politici potrebbero comprendere qualsiasi iniziativa normativa e non normativa pertinente relativa a strumenti di gestione del mercato e delle crisi, trasparenza del mercato nella catena di approvvigionamento dello zucchero, relazioni contrattuali tra coltivatori e produttori di zucchero, commercio internazionale ed evoluzione della bioeconomia. Autore: Paolo Magaraggia, Coldiretti

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