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CHI HA RISONE SE LO TIENE

da | 9 Mar 2022 | NEWS

Vialone nano

Permane la situazione di stallo vissuta la scorsa settimana nelle principali sedi di contrattazione dedicate al commercio del risone. A Novara bollettino quasi completamente invariato, unico movimento segnalato è il lieve calo dei lunghi B (-10 €/t, min 400 €/t max 420 €/t), utile a pareggiare la quotazione già espressa nelle borse lombarde. La giornata di martedì esprime un listino di Vercelli identico a quello di scorsa settimana, mentre a Milano si muovono le quotazioni di due pregiati risi da interno: Carnaroli e Vialone Nano.

In entrambi i casi, però, si tratta di un adeguamento a quotazioni già espresse la scorsa settimana, per il primo in tutte le sale di contrattazione per il secondo solo a Mortara (unica altra borsa merci in cui viene quotato il Vialone), come vi abbiamo raccontato nello scorso articolo.

CALMA PIATTA

Calma piatta dunque sui mercati. Il comportamento dell’offerta è sempre più attendista, si dispone di poco prodotto a magazzino e quello che si ha si cerca di capitalizzarlo il più possibile. Per raggiungere questi obbiettivi i risicoltori non cedono alla vendita, neanche nei comparti in cui la domanda è più vivace, come Arborio e Carnaroli. In questi gruppi merceologici si parla di prezzi anche superiori a quelli espressi dai listini (con pagamenti ancora attorno ai 90 giorni). Ma i produttori non demordono, confidando in ulteriori rincari.

Si adotta questo comportamento forse anche perché scottati nel corso della campagna, da quotazioni che sembravano ottima ma non si sono dimostrate tali, crescendo considerevolmente dopo poco tempo. Non si riscontrano ancora effetti legati al conflitto in corso in Ucraina; i noli di trasporto sono in aumento ma non ancora a livelli tali da fermare le importazioni, neanche quelle extra Ue.

PAROLA AI MEDIATORI: NOVARA

Ci confrontiamo con i mediatori delle tre borse aperte in questo inizio di settimana, iniziando con Adelio Grassi, mediatore novarese, che afferma: «Giornata tranquilla lunedì, poche contrattazioni. Il calo del lunghi B credo che possa rientrare prossimamente, forse era fin inopportuno deprezzarlo in questa seduta. Stanno continuando ad arrivare, infatti, carichi di merce dall’estero. Probabile che i noli di trasporto prossimamente crescano vertiginosamente (visto l’aumento del carburante), ostacolando le importazioni e ravvivando il mercato degli “Indica”. Rimane l’incognita legata alla guerra tra Russia e Ucraina, che se dovesse protrarsi a lungo potrebbero influenzare, probabilmente in modo indiretto, anche l’andamento del mercato risicolo.»

PAROLA AI MEDIATORI: VERCELLI

«Per Cammeo e Barone CL si stanno un po’ abbreviando i pagamenti e si registrano offerte interessanti anche per i gruppi Carnaroli e Arborio – aggiunge Andrea Lazar, mediatrice vercellese. Anche questi incentivi alla vendita, tuttavia, non sembrano convincere i risicoltori. Risicoltori a cui manca la voglia di vendere anche in presenza di prodotto disponibile. Questa scelta per comparti di pregio, come Baldo, Arborio e Carnaroli (in cui la disponibilità è ancora molta, soprattutto nelle province di Milano e Pavia). La scelta può essere legata ad un malcontento per la quotazione. Infatti, la quotazione è vista come troppo bassa rispetto ad altre dedicate a gruppi varietali più produttivi e meno complessi agronomicamente.

Riguardo al lungo B, per il quale l’aria era pesante nelle ultime sedute e nelle altre sedi si sono registrati ribassi, non credo che vedremo una quotazione in calo, in quanto a nessuno conviene che ciò accada. Se accadesse, infatti, vi sarebbe subito una svalutazione della merce lavorata già nel magazzino delle riserie. Riserie che hanno acquistato buona parte di questo prodotto alle quotazioni raggiunte ormai da più di un mese.»

PAROLA AI MEDIATORI: MILANO

Stefano pezzoni, mediatore milanese, focalizza infine la nostra attenzione sulla sede meneghina, dicendo: «Movimenti a listino utili ad allinearsi con le altre borse merci, in un mercato molto attendista e con pochi scambi. Il riso non sembra subire l’influenza del conflitto in corso, come accaduto per gli altri cereali, ma siamo in una situazione emergenziale che potrebbe modificarsi da un momento all’altro, magari causando ulteriori rincari anche per il risone. Ad oggi, tuttavia, le importazioni non si sono fermate e di merce in Europa ce n’è,  per cui i prezzi rimangono immobili. Riguardo ai movimenti di riso lavorato, ci sono diverse richieste che arrivano dai paesi dell’est, alle quali però bisogna fare molta attenzione, verificando l’affidabilità del compratore e richiedendo pagamenti in anticipo.» Autore Ezio Bosso.

 

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