L’Airi torna sul quarto forum del riso europeo per puntualizzare la sua posizione sull’etichettatura d’origine. Il tema divide, come sappiamo, ed infatti Airi non condivide la nostra analisi, che cioè al forum sia passata la posizione della Coldiretti, che chiede l’indicazione del Paese d’origine e non semplicemente dell’UE. (AVVISO)
Secondo l’industria, «le componenti professionali presenti al forum, pur concordando sulla necessità di avere una etichettatura dell’origine obbligatoria a livello comunitario, hanno mantenuto le loro posizioni diverse sulle modalità con cui l’etichettatura d’origine dovrà essere riportata sulle confezioni – recita una lettera arrivata in redazione dall’associazione presieduta da Mario Francese (foto) -. Il punto su cui tutta la filiera ha concordato è quindi quello di prevedere una etichettatura dell’origine per il riso obbligatoria e l’industria ha in particolare insistito sul fatto che questo debba essere in tutta l’Unione Europea, senza differenze normative tra i diversi Paesi, che potrebbero costituire un ostacolo alle vendite del riso italiano, essendo noi esportatori per i due terzi della produzione. Per quanto riguarda le modalità di indicazione dell’etichetta d’origine, l’industria ha confermato la necessità di mantenere la possibilità di indicare come alternativa all’indicazione del Paese anche l’indicazione UE o non UE, modalità già prevista oggi dalla normativa sia comunitaria, su base volontaria, che italiana in modo obbligatorio e che permette di mantenere in tutti i mercati europei uno sbocco commerciale con un solo packaging per diverse origini. In questo modo il consumatore europeo avrà la possibilità di orientare le proprie scelte decidendo sempre quale origine preferire».