Ricerca Avanzata





Data inizio:

Data fine:

RADDOPPIANO LE MULTE PER IL LAVORO NERO

da | 30 Gen 2019 | Norme e tributi

Utilizzare lavoratori non regolarizzati rappresenta, per l’azienda, “attività illecita” ed espone ad un pesante rischio sanzionatorio e a continui successivi controlli da parte dell’Ispettorato del Lavoro, che ha precisato quanto segue: oltre alle tipiche sanzioni previste dalla normativa per il contrasto del lavoro nero, vanno irrogate anche quelle relative al divieto del pagamento delle retribuzioni in contanti. Tale precisazione rappresenta una novità, in quanto la normativa previgente escludeva la cumulabilità delle sanzioni per lavoro nero con quelle per mancata tenuta del Libro Unico del Lavoro -LUL- e per le irregolarità della
procedura di assunzione. Ciò detto, il conto per chi trasgredisce diventa davvero salato. Infatti, le sanzioni per la corresponsione in contanti della retribuzione ad uno o più lavoratori è stabilita in un importo compreso fra un minimo di 1.000 ed un massimo di 5.000 euro per ogni giornata in cui è stato accertato il pagamento in modalità non tracciata. A tale sanzione si aggiunge quella relativa all’instaurazione del rapporto di lavoro senza previa comunicazione al Centro per l’Impiego, il cui ammontare risulta essere: in caso di utilizzo inferiore a 30 giorni di lavoro effettivo: da 1.500 a 9.500 euro per ciascun lavoratore irregolare; in caso di utilizzo per un periodo fra 30 e 60 giorni di lavoro effettivo: da 3.000 a 18.000 euro per ciascun lavoratore; in caso di utilizzo per un periodo superiore a 60 giorni di lavoro effettivo: da 6.000 a 36.000 euro per ciascun lavoratore. (Fonte: Confagricoltura)

Iscriviti alla nostra Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter e al servizio Whatsapp!

Informativa sulla Privacy

Informativa sulla Privacy - WhatsApp

Cliccando "Accetto le condizioni" verrà conferito il consenso al trattamento dei dati di cui all’informativa privacy ex art. 13 GDPR. *

* Campo obbligatorio