In un mercato più attivo, a novembre, i prezzi mondiali del riso sono aumentati soprattutto grazie alle nuove richieste di importazione dai paesi asiatici. Si registrano infatti dati positivi per l’India, che continua ad esportare in modo massiccio ed è il principale beneficiario della ripresa della domanda di importazione. Il dinamismo commerciale indiano però sta danneggiando la Thailandia e il Vietnam, che quest’anno vedranno scendere il proprio export rispettivamente del 30% e del 15%. La Thailandia, secondo le ultime stime, si dovrebbe piazzare al terzo posto tra gli esportatori internazionali, dietro al Vietnam per la prima volta nella sua storia.
Prezzi in crescita a livello mondiale per il riso
La crescita dei prezzi deriva principalmente dalle nuove richieste di importazione dal Giappone, dalla Cina, dalle Filippine e dal Bangladesh. E proprio quest’ultimo, a seguito delle condizioni meteorologiche che hanno duramente colpito il raccolto in agosto, potrebbe tornare fortemente sul mercato delle importazioni nel 2021 dopo 2 anni di assenza. A darne conferma è il rapporto Osiriz, pubblicato con cadenza mensile e realizzato da Patricio Méndez del Villar, ricercatore presso il Centre de Coopération Internationale en Recherche Agronomique pour le Développement – CIRAD in Francia (www.cirad.fr). Il rapporto completo può essere scaricato solo dal sito www.infoarroz.org.
In novembre infatti l’indice OSIRIZ/InfoArroz Index (IPO) è salito di 4,3 punti a 224,3 punti (base 100 = gennaio 2000) contro i 220,0 punti di ottobre. All’inizio di dicembre l’indice IPO è rimasto fermo a 227 punti, sostenuto dalla rivalutazione delle valute asiatiche rispetto al dollaro e da una disponibilità esportabile ancora bassa.
Produzione mondiale: le stime della FAO
Secondo le ultime stime della Fao, la produzione mondiale nel 2019 ha raggiunto 754,7 milioni di tonnellate (501,1 milioni di tonnellate, base lavorata), in calo dell’1% rispetto al 2018. Nel 2020, nonostante le difficoltà legate alla pandemia di Covid-19 e le cattive condizioni meteorologiche di metà anno, le previsioni di produzione indicano una ripresa dell’1,5% a 765,7 milioni di tonnellate (508,4 milioni di tonnellate, su base lavorata).
L’incremento principale si registrerà in Asia grazie all’estensione delle superfici risicole, in particolare in Cina e India. In Thailandia la produzione può aumentare, ma meno del previsto a causa della siccità che ha colpito il secondo raccolto a metà anno. Migliorano gli Stati Uniti, dove i raccolti sono cresciuti del 17% rispetto all’anno precedente. Una parziale ripresa della produzione è prevista anche in America Latina e nei Caraibi.
Incremento delle importazioni in Africa
Ed è previsto per il 2021 un forte aumento del commercio anche in Africa fino a 48 milioni di tonnellate per l’incremento della domanda di importazioni nel Sud-Est Africa e nell’Africa subsahariana, dove i prezzi interni rimangono stabili nella maggior parte dei mercati regionali, anche se in alcuni Paesi costieri dell’Africa occidentale, con l’arrivo del nuovo raccolto, si cominciano a notare tendenze al ribasso. Ma, non si prevede un aumento significativo della produzione di riso subsahariana, che potrebbe generare una significativa domanda di importazioni nei prossimi mesi e sfruttare anche i prezzi internazionali particolarmente interessanti.
Difatti, nell’Africa sub-sahariana, le inondazioni che si sono verificate alla fine del ciclo di crescita, in particolare nelle regioni occidentali, potrebbero limitare l’aumento della produzione di riso, rimanendo alla fine stabile rispetto all’anno precedente; circostanza che potrebbe aumentare significativamente la necessità di ricorrere alle importazioni. Autore: Marialuisa La Pietra
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