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PREVENIRE IL BRUSONE

da | 2 Giu 2015 | Tecnica

brusone5Una primavera piovosa, per quanto sia azzardato fare delle previsioni, non è proprio quello che ci vuole per sperare in una campagna risicola immune dagli assalti di brusone (Pyricularia oryzae, forma ascogena Magnaporthe oryzae) ovvero di Mal del Collo. Un altro anno con gli incubi? E’ quello che abbiamo chiesto a Mirko Guarise, Marketing Specialist di Dow AgroSciences, la società che con il Beam™System è leader nella lotta al temibile fungo, capace di decimare i raccolti di risone.

Guarise, in base all’esperienza di questi ultimi anni, quanto pesa realmente il brusone sul raccolto di riso italiano?

Nel nostro Paese il brusone rappresenta la principale patologia del riso. I danni che può provocare al raccolto possono essere molto ingenti, con perdite produttive comprese tra il 30 ed il 70% nelle annate con attacchi più gravi in funzione della varietà coltivata. La gravità degli attacchi del brusone dipende molto dalle condizioni climatiche, e da altri fattori predisponenti quali: varietà, eccesso di azoto, tecnica e epoca di semina ecc..

Uno studio recente (http://www.risoitaliano.eu/l80-del-riso-italiano-e-vulnerabile-al-mal-del-collo/) elenca le varietà a rischio. Condividete quell’analisi?

E’ uno studio serio e documentato, che consigliamo ad ogni risicoltore di tenere in considerazione. Ovviamente, la vulnerabilità non modifica per nulla la produttività di quella varietà, se adeguatamente difesa. In questo senso, non esiste una varietà che non possa essere difesa dal brusone attraverso Beam™System. Certo, proprio perché, come sottolinea questo studio, buona parte del patrimonio varietale italiano è suscettibile al brusone e in particolar modo al mal del collo, è fondamentale proteggere al meglio le nostre pregiate varietà di riso.

Resta il fatto che la lotta al brusone è sempre più difficile, da un lato per la recrudescenza della malattia specie negli ultimi anni, dall’altro per le tecniche di coltivazione che puntano ad aumentare la produttività della coltura mettendo più a rischio la coltura stessa da attacchi di Pyricularia. Quali accorgimenti deve prendere l’agricoltore? 

Per una malattia cosi pericolosa non c’è alternativa all’uso di prodotti specifici e con elevata efficacia, come Beam™System. Ogni buon risicoltore lo sa: è cruciale gestire il problema del brusone in modo corretto; quindi con un’azione preventiva, e non illudersi che basti correre ai ripari troppo tardi. Beam è un prodotto ad azione preventiva specifico per il brusone e i vantaggi di una lotta preventiva sono: maggiore efficacia, costanza di risultati, minore diffusione dell’inoculo, innalzamento della produzione e della qualità del risone. Molti anni di prove sperimentali hanno dimostrato che per le varietà di media-bassa suscettibilità è sufficiente un trattamento con Beam™System, mentre per quelle più suscettibili sono necessari due trattamenti a calendario (inizio levata / botticella) di questo prodotto. Purtroppo, frequentemente, si cerca di intervenire quando i sintomi del brusone sono già presenti, ma questa abitudine mette a rischio l’efficacia del trattamento e al tempo stesso costringe il risicoltore a rincorrere la malattia con risultati insoddisfacenti. Tutto qui.

Si possono escludere problemi di resistenza?

Questo prodotto è usato nel mondo fin dall’inizio degli anni Settanta ed è sul mercato italiano dal 1998: non ha mai manifestato casi di resistenza o diminuzione di efficacia confermandosi il fungicida più impiegato nel mondo per il controllo del brusone.

Qual è l’impatto di questo fungicida sull’ambiente e sull’uomo?

Siamo di fronte a un prodotto sul mercato da più di 10 anni, molto studiato e usato da altrettanti anni, che è attualmente registrato con autorizzazione eccezionale della durata di 120 giorni. Inoltre, permettetemi di ricordare che Dow AgroSciences è estremamente scrupolosa nell’informare i suoi clienti sulle modalità di utilizzo di Beam™System. Ciò detto, ricordo che il valore di LMR (Livello massimo di Residuo) di triciclazolo (la sostanza attiva di Beam™System) che viene ammesso per il riso in tutto il territorio dell’Unione europea è 1 mg/kg: i dati dimostrano che, rispettando le dosi e l’intervallo di sicurezza (54 giorni) riportati in etichetta, al raccolto l’eventuale livello di residuo di triciclazolo presente nella granella del riso trattato con questo prodotto è notevolmente inferiore al limite di legge. Non a caso non ci sono mai stati riportati casi di superamento del valore di MRL di 1 mg/kg. Ricordiamo inoltre che Beam™System è incluso nella lista dei prodotti ammessi nei disciplinari di produzione per il baby food, che prevedono come limite massimo di residuo per tutte le sostanze attive 0,01 mg/kg. Dalla filiera del baby food non sono mai emersi problemi residuali su riso legati al triciclazolo. In sintesi, Dow AgroSciences promuove l’utilizzo di Beam™System nell’ottica di un’uso sostenibile e un’azione in tal senso è il sistema di allerta precoce del brusone che via SMS avvisa i risicoltori quando è strettamente necessario trattare per difendere il riso dal brusone. E’ un sistema che Dow AgroSciences porta avanti da anni nell’ottica di unire la migliore protezione possibile della coltura al rispetto dell’utilizzatore finale, del consumatore e dell’ambiente. (Prodotti fitosanitari autorizzati dal Ministero della Salute; per relativa composizione e numero di registrazione si rinvia al catalogo dei prodotti o al sito internet del produttore. Usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta, prestando attenzione alle frasi e ai simboli di pericolo e alle informazioni sul prodotto. ® Marchio registrato. Informazione pubblicitaria) (30.05.2015)

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