Settimana scorsa l’avevamo annunciato: l’Indica é in picchiata e, continua la tendenza al ribasso a causa della scarsa richiesta di prodotto. Questo è l’andamento generale per tutte le varietà disponibili. «Il mercato si sta gradualmente adeguando ai prezzi pre-Covid19 – dichiara Alessandro Barberis, mediatore del vercellese – Dopo il picco di prezzi raggiunto durante la pandemia, ora stiamo progressivamente assistendo, almeno su alcune varietà , ad un ritorno dei prezzi a prima dell’emergenza».
Più offerta che domanda
«Nonostante l’importante quantitativo di risone ritirato la settimana scorsa dall’industria (261.000 quintali) – spiega Adelio Grassi, mediatore del novarese – L’offerta prevale sulla domanda ed i prezzi si assestano attorno ai 35 €/qle sia per i Tondi che per i Lunghi A da parboiled ed i Lunghi B». «Anche i mercati esteri sono rimasti pressoché sulle stesse quotazioni della scorsa settimana con scambi piuttosto limitati – afferma Stefano Pezzoni, pubblico mediatore (http://www.reschiriso.it/) – Sembra che gli operatori siano in attesa solo di indicazioni relativamente alla qualità e quantità dei raccolti di settembre/ottobre». Per il Consorzio Vendita Risone Società Cooperativa di Vercelli «la situazione di pesantezza si è ormai generalizzata su tutti i gruppi varietali, con pochissima ricerca di risone da parte dell’industria. Per l’Indica le poche compravendite che si possono effettuare sono a 35 €/qle, le stesse condizioni proposte anche per i Tipo Ribe e i Tondi fatta eccezione per il Selenio per cui alcune offerte sono a 37 €/qle.
Difficoltà anche per l’interno
Di difficile collocamento anche i risi da interno che restano comunque tutti quotati tra i 48 €/qle e i 50 €/qle». «A mio parere non bisogna forzare nel vendere data la scarsa disponibilità di risone – dichiara Giovanni Migliavacca, mediatore del milanese – per i mercati di esportazione: tipo Ribe a 36€/qle; Originari a 35€/qle e poco richiesti evidentemente dovuto ancora dal blocco con l’oriente; Lunghi B sempre a 35€/qle come settimana scorsa; Baldo e similari fermi a 50€/qle con poca richiesta ma disponibilità praticamente nulla.  Per i risoni bio: sempre poco cercati i prezzi rimangono invariati rispetto alle quotazioni delle settimane precedenti. Di seguito anche i prezzi dei sottoprodotti secondo dati raccolti dal milanese – aggiunge Migliavacca -: Corpettone 396 euro/t, Corpetto 385 euro/t, Mezzagrana 380 euro/t, Granaverde 265 euro/t, Farinaccio 172 euro/t, Pula max 2.5 107 euro/t, Pula verg Max 1,7 128 euro/t, Lolla 88 euro/t». Andreea Lazar, mediatrice del vercellese riporta l’andamento dei mercati da interno: «tipo Arborio, Volano e similari stabili a 48€/qle; Carnaroli a 50€/qle e similari a 49€/qle con più richiesta rispetto la settimana precedente; Roma, Barone, S.Andrea e similari stabili a 50€/qle anche se praticamente finiti. Resta fermo anche il mercato di Vialone Nano tra 60/62 €/qle ma con impossibilità di collocamento. Considerando le scarse disponibilità di risone forse sarebbe più giusto segnare come “non quotate” nei listini tante delle varietà , in quanto ci troviamo in una situazione di mancanza di affari». Autore: Martina Fasani