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LE TURNAZIONI DI EST SESIA NON CONVINCONO

da | 16 Nov 2022 | NEWS

Cadmio

«Nella prima fase della coltivazione, diciamo fino alla prima concimazione di copertura, non si può interrompere l’irrigazione. Più avanti, è possibile, nel senso che la turnazione dell’acqua nella seconda fase del ciclo, ovvero dopo la prima concimazione in copertura, è compatibile con la gestione AWD che proponiamo, ma all’inizio no». Il giudizio è squisitamente tecnico. Suona come una bocciatura delle famose turnazioni cui sta pensando – senza averle mai dettagliate pubblicamente – l’Est Sesia, che quest’estate ha bruscamente interrotto l’irrigazione del Novarese per salvare i raccolti della Lomellina. Il risultato sono le perdite colossali subite sia nelle risaie gaudenziane, sia in quelle pavesi».

Il giudizio è espresso da Marco Romani, dirigente del Dipartimento di agronomia e protezione delle colture del Centro Ricerche sul riso. Romani al suo secondo congresso sul riso, tenutosi ieri a Milano, ha approfondito le pratiche agronomiche e le tecniche di coltivazione per un uso sostenibile dell’acqua finalizzate alla mitigazione delle emissioni di gas serra.

Ammettiamo di aver tirato Romani per la giacchetta, chiedendogli cosa pensasse della decisione dell’Est Sesia. Il dirigente dell’Ente Risi ha espresso un giudizio in punto di agronomia, senza sbilanciarsi, ma di fatto facendo pensare che la strategia del consorzio irriguo novarese faccia acqua.

LE ALTERNATIVE

Romani ha sottolineato anche l’importanza della sommersione invernale e della sommersione tout court, confermando che l’Ente Risi propende per un ritorno a questa pratica irrigua, ma ha anche valorizzato nel suo intervento la pratica AWD (Alternate Wetting and Drying). La tecnica prevede l’alternanza di sommersioni e asciutte nella risaia: si è dimostrata una strategia vincente per mitigare le emissioni di gas serra, visto che contribuisce a una rapida degradazione delle paglie, ha sottolineato.

Dopo di lui, il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà ha rincarato la dose: «La semina in asciutta ha creato indubbiamente un problema. Qui o si cambia mentalità – ha detto, evidentemente riferendosi al boom della semina in asciutta in Lomellina, che sposta la domanda irrigua nel momento di minor disponibilità – o i problemi che abbiamo affrontato quest’anno li subiremo anche nei prossimi. Bisogna passare a un nuovo ragionamento oppure avremo la solita guerra tra i poveri». L’Ente Risi organizzerà un convegno sul tema dell’acqua il 5 dicembre.

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