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LA GRANDINE NON DISSETA

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La pioggia tanto attesa è arrivata ma con la grandine. Una perturbazione che ha colpito a macchia di leopardo in alcune zone del Piemonte con eventi estremi caratterizzati da nubifragi, rovesci di forte intensità, fulmini, forti raffiche di vento e grandinate anche dalle dimensioni anomale.

ZONE MAGGIORMENTE COLPITE

Le zone maggiormente colpite in Piemonte sono quelle del Vercellese dove tra Trino, Tronzano, Bianzé, Fontanetto Po e Ronsecco. «Aumentano così i danni con il maltempo che si aggiunge alla siccità ed, in particolare, la grandine è la più temuta dagli agricoltori perché in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno – fanno notare Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi. C’è una tendenza alla tropicalizzazione di lungo periodo con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. I nostri tecnici sono al lavoro in queste ore per verificare e dettagliare meglio quanto accaduto stanotte in tutte le province».

IL COMMENTO DI CONFAGRICOLTURA

Anche Confagricoltura è sconfortata: «Nelle aree ad agricoltura intensiva le precipitazioni – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – in genere sono state di modesta entità , con accumuli inferiori a 20 millimetri di acqua nelle 24 ore. Se si escludono alcuni casi, quali Saluzzo dove le piogge hanno raggiunto i 65 millimetri  e Villanova Solaro, dove hanno sfiorato i 50 millimetri, le piogge generalmente sono state scarse. Questo significa che l’agricoltura continua ad aver bisogno di acqua. I modelli previsionali – aggiunge Allasia – al momento non indicano evoluzioni significative del quadro meteo, al più qualche temporale isolato. Le coltivazioni continuano ad essere fortemente a rischio, in particolare i seminativi di mais in tutto il Piemonte e le coltivazioni di riso nel del Basso Vercellese e in provincia di Novara».

LE RICHIESTE ALLA REGIONE

La siccità fa aumentare i costi per l’irrigazione e Confagricoltura ha chiesto alla Regione di intervenire per sostenere le imprese. «Nei giorni scorsi l’assessorato all’agricoltura, aderendo alle  nostre richieste – spiega Enrico Allasia –  ha autorizzato l’assegnazione supplementare di carburante agricolo agevolato per gli interventi irrigui eccezionali che gli agricoltori hanno effettuato o effettueranno per fronteggiare l’emergenza idrica». Per accedere all’assegnazione supplementare –  chiarisce Confagricoltura – occorre essere in possesso della concessione di attingimento idrico a fini irrigui: i tecnici dell’organizzazione sono a disposizione degli agricoltori per la presentazione delle richieste.

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