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#ILDAZIO RIMETTE L’ELMETTO

da | 6 Set 2017 | NEWS

La rabbia cova sotto la cenere e con l’apertura dei mercati il movimento #ildazioètratto torna a cavalcarla. Nei giorni scorsi si è fatto vivo su Facebook il presidente della neonata associazione Piero Actis con un lungo messaggio ai soci in cui parla di «momento drammatico» e prende le distanze dal sindacato: «siamo un’Associazione che alle spalle non ha nessun gruppo industriale e nessun sindacato, pertanto questo garantisce sull’equilibrio del nostro operato» sottolinea Actis cui evidentemente non sono piaciute le recenti critiche del presidente dell’Unione agricoltori di Vercelli, Giovanni Perinotti, che espresse sul giornale della propria associazione. Il movimento rivendica il merito di aver smosso il settore e aver ottenuto il decreto sull’etichettatura «che non darà certo risultati nel breve ma rappresenta una svolta epocale; utile soprattutto per i risi da interno, ma che potrà fare da traino anche per le altre varietà». Sottolinea in particolare l’accordo propiziato dall’assessore agricolo del Piemonte Giorgio Ferrero: «Carrefour avrà degli spazi riservati per il solo Riso Italiano» e annuncia un documento per la richiesta di attivazione della Clausola di Salvaguardia (firmata #ILDAZIOÈTRATTO, si precisa nella lettera) alle autorità europee ed italiane. Il capitolo della clausola è sicuramente centrale in questo momento di crisi, tant’è vero che nei giorni scorsi il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà ha rivelato che «all’inizio dell’estate l’Ente ha ricevuto l’incarico dal Mipaaf e dal Mise di predisporre la documentazione tecnico-giuridica per superare gli ultimi ostacoli di carattere legislativo, con particolare riferimento alla corretta definizione di “produttore” e di “prodotto equivalente”». Insomma, l’Ente Risi è stato incaricato di coordinare tecnicamente il dossier, tuttavia #ildazioètratto vuole fare della clausola una propria bandiera e su questo punto la dialettica tra il movimento e l’Ente Risi potrebbe tornare ad acuirsi, tant’è vero che nella sua lettera Actis annuncia «a breve richieste forti all’Ente Risi», senza peraltro entrare nel merito. Insomma, la politica della mano tesa, espressa in occasione dell’ultima assemblea pubblica del movimento, diventa quella dello schiaffone ed è probabile che al primo crollo dei mercati i toni si facciano ancora più accesi. (foto piccola, il brand del movimento; foto grande Piero Actis)

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