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GUIDI: RIFORMIAMO L’ENTE RISI

da | 4 Mar 2015 | NEWS

mario-guidi1In risaia si dice che Mario Guidi stia pensando a non cambiare nulla all’Ente Risi. Lui invece dice che succederà proprio il contrario e lo racconta a Risoitaliano. Confagricoltura è l’organizzazione agricola più “pesante” in risicoltura e quella cui da tanti anni spetta il compito di guidare l’Ente, ma con la scadenza della presidenza Carrà, come ha spiegato a Risoitaliano il viceministro Andrea Olivero, si procederà preliminarmente a una revisione delle funzioni di quest’ente pubblico economico. Scontato un commissariamento, ma anche una trattativa riservata con chi assumerà questo incarico e presumibilmente quello di presidente, subito dopo. Oggetto della trattativa: la disponibilità a guidare l’Ente verso una profonda autoriforma. Dei contenuti si sta discutendo in queste ore, come dimostrano le parole di quest’intervista esclusiva al presidente di Confagricoltura Mario Guidi (foto piccola).

Il governo vuole riformare l’Ente Risi: Confagricoltura ci sta?

Confagricoltura ci sta. Siamo d’accordo che il rinnovo dell’Ente Risi divenga un’occasione per dargli una strategia nuova, fermo restando che è un ente “utile”.

Come se lo immagina l’Ente Risi di domani?

Partiamo da quello che era, altrimenti non capiamo cosa voglia dire riformarlo. L’Ente Risi nasce con numerose funzioni, che vanno dalla gestione del mercato all’assistenza tecnica, dalla ricerca alla promozione. Nel corso dei decenni alcune di queste funzioni sono state “espulse” dalla realtà, sono divenute obsolete o sono passate ad altri enti, ma altre sono attualissime e il rinnovo delle cariche è l’occasione per liberarle dalle vecchie impalcature. Solo così avremo un Ente Risi più efficiente.

Vuol dire che adesso non lo è?

Non giochiamo con le parole: nei miei intendimenti non c’è alcuna critica all’attuale gestione o a quelle passate ma soltanto la presa d’atto che è necessario un refresh, che bisogna rinnovare la cassetta degli attrezzi.

Non giriamoci intorno: cosa farà il nuovo Ente Risi?

Ricerca scientifica sul prodotto e sul processo, statistica, promozione del consumo, assistenza tecnica, controllo sui prodotti Igp e Dop…

Funzioni che già ha…

Ma l’assistenza tecnica va potenziata, come la ricerca, e la statistica ripensata: il mercato del riso non lo affronti se non disponi dei dati sul riso lavorato. Se vogliamo disinnescare la miccia dell’Antitrust, che dipinge l’Ente come un organismo prono agli industriali, è necessario che l’Ente non sia soltanto il luogo in cui l’industria possa sapere esattamente quanto risone c’è nei magazzini dei produttori, ma anche quanto riso lavorato circola sul mercato, come e quando.

Questo è il vero punto dirimente?

Non è l’unico. L’Ente Risi non deve più essere un organo interprofessionale nel senso che deve nascerne un altro – espressione delle organizzazioni sindacali – e avere questo ruolo nel settore risicolo. Dal Cda devono uscire componenti “estranee” al processo produttivo, come la conferenza Stato-Regioni e l’Ente Risi deve a sua volta uscire dal novero degli enti pubblici assoggettati al rispetto del Patto di stabilità interno, perché non è un ente pubblico, non vive di finanziamenti pubblici ma utilizza mezzi che hanno un’origine privatistica, anche se il usa per uno scopo pubblico. (02.03.15)

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