Nelle aziende agricole vercellesi e biellesi e nelle province adiacenti, non sono in corso iniziative, indagini o rilievi che riguardino la presenza di riso contaminato con organismi geneticamente modificati: questo il tono del comunicato emesso dal direttore interprovinciale della Coldiretti di Vercelli e Biella Gianmatteo Baralis, che zittisce definitivamente le voci circolate negli ultimi giorni nell’area biellese, secondo cui partite di riso contaminato con Ogm sarebbero state inviate in Ungheria. Ha detto il direttore: "La smentita mi arriva direttamente dalla Guardia di finanza biellese, che ho incontrato allo scopo di confutare voci allarmistiche e pericolose". Alla riunione il direttore Baralis era accompagnato dal segretario Coldiretti di Biella, Paolo Seitone. Baralis: "Il divieto di coltivare riso Ogm dovuto anche alla forte presa di posizione della Coldiretti, che nel corso degli anni sempre stata in prima linea nel difendere la tipicit dei prodotti, e del Made in Italy agroalimentare". Secondo il direttore, l’unica arma di difesa e di tutela per l’agroalimentare italiano e per le sue caratteristiche di produzione, consiste nell’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine del prodotto. I rappresentanti della Coldiretti hanno evidenziato come l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’orIgine del prodotto la vera arma di difesa, salvaguardia e tutela per i prodotti italiani e delle loro caratteristiche di produzione, sia in campo sanitario e genetico – di cui la normativa italiana tra le pi forti nella tutela ed avanzate a llivello mondiale e i produttori quindi svolgono con sapienza ed conoscenza tecnica il ruolo di custodi a salvaguardia di un Made in Italy che va a tutti costi valoizzato – sottolineando al tempo stesso come non si debba assolutamente abbassare la guardia, n tantomeno abbandonarsi ad allarmismi che creano confusioni e paure per un settore strategico per l’economia nazonale. Del resto per raggiungere questi obiettivi 150mila imprenditori agricoli, tra i quali un nutrita rappresentanza vercellese e biellese, avevano preso parte l’11 luglio a Bologna alla grande manifestazione organizzata dalla Confederazione Nazionale, che ha suggellato il culmine della prima fase di mobilitazione. In quella sede stato chiesto con forza al Governo ed al ministro De Castro di difendere l’agroalimentare italiano dalle diverse infiltrazioni e contaminazioni di ogni genere che derivano dagli Ogm. Anche questi temi sono tra quelli ribaditi dal presidente Sergio Marini nell’assemblea nazionale della Coldiretti del 26 luglio, a Roma, dove sono affrontati gli obiettivi e la modalit della seconda fase della mobilitazione.
UN LABORATORIO MONDIALE PER IL RISO ITALIANO
Importante incontro-laboratorio all’IRRI sugli stress biotici. Parla Biloni (Ires)