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«CI FANNO CONCORRENZA SFRUTTANDO I BAMBINI»

da | 25 Giu 2019 | Internazionale

«Con l’accordo di libero scambio con il Vietnam l’Unione Europea dà il via libera all’ingresso a dazio zero di 80mila tonnellate di riso lavorato, semilavorato e aromatico accusato di essere ottenuto con il lavoro minorile, secondo la denuncia del Dipartimento del lavoro statunitense». E’ quanto denuncia il presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi (nella foto), in riferimento all’accordo di libero scambio tra Ue e Vietnam, che sarà firmato ad Hanoi il 30 giugno, sulla base della “List of Goods Produced by Child Labor or Forced Labor 2018” dell’US Department of Labour. (Sei pronto a fronteggiare il brusone?)

«Si tratta – sottolinea Greppi – di una decisione sbagliata e contraddittoria in virtù della difficile situazione del comparto risicolo, nonché della decisione dell’Unione Europea che da metà gennaio 2019 ha messo finalmente i dazi sulle importazioni provenienti dalla Cambogia e dalla Birmania (ex Myamar) che fanno concorrenza sleale ai produttori italiani. Il settore agricolo non deve diventare merce di scambio degli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale e ambientale sui territori”,  continua il presidente di Coldiretti Pavia, nel sottolineare anche che “è necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro e la salute».

In gioco – conclude Coldiretti – c’è il primato dell’Italia in Europa dove il nostro Paese è il primo produttore di riso con 1,40 milioni di tonnellate su un territorio coltivato da circa 4000 aziende di cui 1500 (quasi il 40%) si trovano in provincia di Pavia. La produzione italiana di riso – spiega ancora Coldiretti – copre il 50% dell’intera produzione Ue, con una gamma varietale del tutto unica su una superficie coltivata di circa 220mila ettari, di cui 80mila (circa il 40%) si trovano nel territorio pavese, prima provincia risicola d’Europa. (Fonte: Coldiretti)

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