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CHIUDERE I PORTI O NO?

da | 6 Lug 2018 | NEWS

De Castro

Il vicepremier Matteo Salvini l’aveva sparata grossa, ma, un po’ perché siamo un Paese di conformisti e un po’ perchè era stato sommerso dagli applausi della Coldiretti, nessuno se l’era sentita di dire che pensare di fermare le importazioni di riso a dazio zero dall’Asia chiudendo i porti italiani era un po’ come la Corazzata Potemkin non foss’altro per il fatto che i porti cui approda il riso asiatico non sono quelli italiani ma quelli del Nord, come Rotterdam. La Lega questo lo sa, tant’è vero che subito dopo la sparata del Salvini – «Non distinguo tra barcone e barcone: è giusto dire no al traffico di esseri umani e sono pronto anche a dire no a qualche nave che ci porta riso e contraffatti» – il ministro delle politiche agricole Gianmarco Centinaio aveva parlato non già di un blocco indiscriminato ma di controlli a campione sul riso importato per capire se contenga residui di pesticidi proibiti e in tal caso, ha minacciato «scatterà immediatamente il sequestro del carico». Ora Paolo De Castro (Pd) e altri 18 deputati europei di tutti i gruppi scrivono alla Commissione europea ricordandole, proprio mentre è in corso una missione in Cambogia, di verificare se quel Paese osservi «i suoi obblighi in materia di diritti umani come sancito dall’accordo EBA, che permette al Paese di esportare nell’Ue a dazio zero tutti i suoi prodotti tranne le armi. Missione già sollecitata dall’ex ministro Carlo Calenda che condivide la nostra preoccupazione anche sulla concorrenza sleale degli esportatori cambogiani di riso nei confronti dei produttori italiani e non solo, come denuncia da anni l’Ente Risi». La lettera è stata inviata alla Rappresentante della politica estera Federica Mogherini, e ai commissari al commercio Cecilia Malmström e al lavoro e affari sociali Marianne Thyssen. «Siamo profondamente preoccupati per gli sviluppi politici e la repressione continua dei media e della società civile in Cambogia. Apprezziamo gli sforzi intrapresi per istituire questa missione che dimostra come la soluzione ai problemi dei nostri risicoltori non possa essere semplicemente trovata con la chiusura dei porti italiani. I 19 firmatari attendono che la Commissione Ue riferisca pubblicamente le conclusioni della missione ai cittadini e al Parlamento, anche per quanto riguarda il seguito che verra’ dato al parere del Consiglio Ue dello scorso febbraio che ha tra l’altro richiesto misure mirate nel caso in cui non vi siano miglioramenti nella situazione del Paese» argomenta De Castro.

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