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BRUXELLES DETTA LA LINEA SULLA PAC

da | 9 Mar 2016 | Internazionale, NEWS

ue2Che ci piaccia o no, l’Europa non è più protezionistica, apre ai commerci con Paesi in via di sviluppo, pur senza offrire aiuti alle esportazioni. Annuncia inoltre nuove missioni diplomatiche in numerosi Paesi produttori, consumatori ed esportatori di riso, come Vietnam, Indonesia, Cina e Giappone. Il Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan presenta, quasi giunti a metà della scadenza, la nuova Pac, la politica agricola comunitaria in occasione delle giornate per la cooperazione 2016: «Il messaggio principale che voglioconsegnare oggi è semplice: la Pac è cambiata per riflettere un mondo che cambia, e credo fermamente che si è evoluta in meglio.Si tratta di una politica per tutta la società, e non solo per gli agricoltori». Una posizione che rappresenta sale sulle ferite delle aziende agricole italiane.

Ma Hogan ha aggiunto: «Tradizionalmente, la Pac aveva una visione rivolta al suo interno, molto protezionista. Costruiva un muro protettivo intorno agli agricoltori europei, garantendo il loro reddito ma scollegando nettamente il settore dal mondo esterno». Inoltre «continua a garantire un reddito dignitoso per gli agricoltori e il nostro agroalimentare, e può essere riassunta in tre obiettivi: da un lato una produzione praticabile di alimenti, che contribuisce alla sicurezza alimentare; l’uso sostenibile delle risorse e uno sviluppo territoriale ed equilibrato delle nostre zone rurali». Hogan rivendica una maggiore attenzione a ciò che avviene al di fuori dei confini europei: i produttori comunque, secondo il commissario, sono stati in grado di competere sul mercato globale, pur avendo cessato di offrire ogni tipo di sostegno all’export a partire dal 2013.

Hogan ha ricordato inoltre che l’Unione europea come “isola agricola protetta” nell’economia mondiale è ormai un ricordo da lungo tempo. «Oggi,l’Unione è il più grande importatore e il più grande esportatore di prodotti agricoliBeneficiando di una agricoltura molto diversificata,è ora un esportatore netto di prodotti alimentari: le esportazioni annuali ammontano ad oltre 120 miliardi di euroE vorrei ricordare ancora una voltaquesto sta accadendo senza alcun sostegno alleesportazioni». Hogan si è soffermato sul fatto che le vendite all’estero riguardano soprattutto prodotti ad alto valore aggiunto, a differenza degli Usa. Su un tema molto caldo, ribadisce: «Allo stesso tempo, l’UE è decisamente aperta al commercio di prodotti agricoli provenienti dai Paesi in via di sviluppo, e crediamo che questo possa innescare una dinamica economica virtuosa». Annuncia diverse missioni diplomatiche in Paesi in cui il riso è un elemento vitale, come Vietnam, Cina, Giappone, contestualmente alle numerose trattative bilaterali in corso. E ha concluso: «Inparallelo continueremo i nostri sforzi per sviluppare reciprocamente rapporti commerciali benefici, promuovere la ricerca agricola e innovazione e rispettare i nostri impegni nei termini della nostra agenda per lo sviluppo e la lotta contro il cambiamento climatico». Parole che non fanno ben sperare, alla luce dei colloqui in corso per nuove concessioni ai produttori di riso extracomunitari. (08.03.2016)

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