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AIRI: ATTENTI AL PIRIMIFOS-METILE

da | 4 Ago 2016 | Tecnica

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L’associazione delle industrie risiere (Airi) ci segnala che con il regolamento (UE) 2016/53 la Commissione europea ha modificato a decorrere dal 9 agosto p.v. i limiti massimi di residui (LMR) di fitofarmici riducendo, tra l’altro e in modo drastico, l’LMR del pirimifos-metile nel riso da 5 mg/kg a 0,5 mg/kg.

«Il problema è noto da tempo e la decisione della Commissione fa seguito ad una proposta di EFSA che data 18 settembre 2008, ma fino ad oggi si era riusciti a mantenere il precedente LMR» spiega l’Airi. Il pirimifos-metile è usato, oltre che nel riso anche in altri cereali, come orzo, miglio, avena e sorgo, per i quali l’LMR rimane fissato a 5 mg/kg mentre per il riso (come per grano saraceno, mais e segale) il limite è stato ridotto a 0,5 mg/kg, «solo per tener conto di una possibile contaminazione incrociata, nel caso in cui il riso possa trovarsi vicino ad ambienti o altre derrate trattate con il principio attivo» precisa l’industria.

Dal 9 agosto pertanto, precisa l’Airi, «il risone non può più essere direttamente trattato con il pirimifos-metile, poiché il trattamento diretto lascia un limite di residuo superiore a quanto tollerato. Il risone per cui si è in grado di dimostrare che è stato trattato con l’insetticida prima del 9 agosto può essere commercializzato anche dopo tale scadenza, anche nel caso abbia un residuo superiore a 0,5 mg/kg». L’associazione invita i propri iscritti a «prestare la massima attenzione nel ritiro del risone perché i risicoltori dispongono spesso di questo insetticida, il cui utilizzo continua ad essere tollerato su altri cereali. Dal 9 agosto occorre richiamare l’attenzione dei propri fornitori sulla impossibilità di utilizzare il pirimifos-metile direttamente sul risone».

Abbiamo chiesto su questo argomento un parere all’agronomo vercellese Giuseppe Sarasso, che ci risponde così: «effettivamente il pirimifos-metile è un prodotto efficace, ma estremamente persistente e penetrante, ed è ad alto rischio di ritrovamento anche nel riso lavorato. A volte è stato ritrovato anche se si sono disinfestate solamente le pareti ed il pavimento dei magazzini. Per essere tranquilli di non avere contestazioni sul risone, è meglio utilizzare altri prodotti».

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