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UNA RONDINE SULL’INDICA

da | 3 Feb 2014 | NEWS

DSCN1502Le transazioni totali sono in calo (-7,6%), ma non il collocamento (45,2 contro il 43% di un anno fa), mentre le importazioni appaiono in crescita (+6,2%): eppure i prezzi si stanno riprendendo. Ci riferiamo ovviamente a quelli dell’indica, “gambizzati” dalle importazioni cambogiane e da un dissennato orientamento varietale. Forse è’ proprio per questo che si stanno apprezzando: l’industria compra – o fa sapere di essere pronta a comprare – più indica italiano per incoraggiare le imminenti semine. Anche se le piogge sconsigliano di virare su mais e soia, la prospettiva di un esodo dalle risaie è ancora concreta ed è uno spauracchio sufficiente per far allentare i cordoni della borsa ai compratori, che in questi mesi hanno tirato quei cordoni fino al limite della rottura. Nuovo trend o normale oscillazione? Si vedrà alla ripresa delle contrattazioni. Secondo le rilevazioni del 28 gennaio, i prezzi dei risoni sulla piazza di Vercelli hanno recuperato – 10 euro per Balilla, Centauro e similari (da 250-260 a 260-270 euro/t) e Loto (da 370 a 380); in aumento anche il Sant’Andrea (da 530-535 a 570-575), il Baldo (da 525-530 a 570-575), il Thaibonnet (da 244-254 a 249-259) e l’Arborio (da 590-630 a 630-670) – proprio mentre sui mercati internazionali si registrava una flessione. Certo, una rondine non fa primavera, ma se si avvistasse uno stormo… (03.02.14)

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