L’Italia ha bloccato il blitz con cui un’industria danese aveva chiesto alla Commissione europea di sospendere il dazio sulle importazioni di rotture di riso. Lo comunica l’Ente Nazionale Risi che ha supportato tecnicamente l’azione del governo, dimostrando che non c’erano ragioni per una sospensione del dazio: «a fronte di una importazione nell’Unione Europea di 405.000 tonnellate circa di rotture di riso la Danimarca ha importato solo 517 tonnellate dimostrando di non essere un grosso utilizzatore (potrebbe impiegare anche rotture importate da altri Paesi Ue e poi all’interno della stessa UE commercializzate ma tale dato non risulta verificabile); esistono già oggi specifici contingenti per le importazioni di rotture di riso a dazio ridotto (contingente GATT di 100.000 tonnellate con riduzione del 30,77% del dazio) e contingenti di importazione a dazio zero per il riso che comprendono anche le rotture, nonché la completa liberalizzazione delle importazioni da determinate provenienze (es. la concessione ai PMA che ha visto nel tempo sviluppare grossi traffici di rotture di riso dal Myanmar arrivando ad una importazione nell’ultima campagna di commercializzazione pari a 273.000 tonnellate circa)» recita una nota dell’Ente Risi.
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Importante incontro-laboratorio all’IRRI sugli stress biotici. Parla Biloni (Ires)