La seduta di venerdì mattina a Mortara si chiude con un bollettino privo di novità. L’unico movimento segnalato è l’allineamento di Sole con le quotazioni già viste ad inizio settimana (LEGGI QUI GLI ESITI DELLA PRECEDENTE SEDUTA), 65 €/q lordi. L’altro numero atteso, essendo già stato esposto in tutte le altre sedi, era la quotazione di Loto. Quest’ultima è la voce rappresentativa di gran parte dei lunghi A di pregio, ancora mancante nel documento.
MENO SCAMBI
Gli operatori ci confermano quanto visto nelle sedute di inizio settimana (leggi). Una domanda più calma rispetto alle scorse sedute ed un’offerta sempre poco interessata alla vendita. Le compravendite dunque sono diminuite dopo l’ultimo importante passo avanti nei prezzi, principalmente per un cambio di atteggiamento dei compratori, con i venditori sempre attendisti.
Così si dimostra che gli apprezzamenti smuovevano il mercato del bianco dopo aver concluso un buon numero di acquisti di risone, più che per convincere i risicoltori alla vendita, anche se non possiamo quantificare di quanto siano calati gli scambi, non essendo pubblico il dato sulle compravendite.
Il documento relativo ai trasferimenti non segnala un calo in nessun gruppo merceologico, a livello settimanale. Documento che sappiamo non essere strettamente legato alle vendite, essendo possibile per le riserie ritirare la merce in ogni momento dall’acquisto al pagamento.
MANCHERÀ IL 35% DEL RISONE
Altro elemento che ci segnalano i bollettini trasferimenti è che nell’ultimo mese, il primo che possiamo considerare significativo dal nuovo raccolto, i trasferimenti settimanali sono stati mediamente di 31 mila tonnellate, contro le 48 mila dei 2 anni precedenti. Un calo del 35% che, rapportato alla produzione globale degli ultimi anni, vorrebbe dire 5 mln di quintali di risone in meno. Questa, verosimilmente, potrebbe essere la previsione delle riserie, trattandosi di un dato di acquisto che si è ripetuto per tutto il mese. CONSULTA QUI I TRASFERIMENTI.
Le indiscrezioni a noi giunte, di cui vi abbiamo già parlato anche attraverso le dichiarazioni di esperti nei nostri
articoli sul mercato, sono di un calo di 4 mln di quintali a livello produttivo a cui va aggiunto una perdita di resa di 5 punti mediamente (che significano altri 500mila/1mln di quintali in meno di prodotto vendibile al consumatore), per i motivi legati a siccità e caldo in fioritura di cui vi abbiamo spesso parlato. Il risultato nella peggiore delle ipotesi è dunque in linea con quanto previsto dalle riserie. Vedremo se il dato ufficiale, che verrà fornito da Ente Risi dopo la denuncia di raccolto dei risicoltori, confermerà queste indiscrezioni.
I PREZZI DOVREBBERO TENERE
In sostanza, in questa campagna di riso ne abbiamo poco, per questo si può pensare che i prezzi restino quantomeno ai livelli attuali, considerando che importare dell’estero rimane molto costoso in questo periodo, anche se i noli sono calati e alcuni dazi decaduti come è ben noto. Organizzare un trasporto internazionale su lunghe tratte, inoltre, è qualcosa di molto complesso, appannaggio solamente di grandi riserie solitamente, anche se alcuni mediatori (soprattutto sul mercato di Milano) si stanno organizzando per fare da importatori e poi spacchettare il carico nelle riserie minori. Questa pratica però risulta ovviamente più onerosa per gli acquirenti, dovendo remunerare anche il servizio di importazione. Queste difficoltà unite al fatto che di riso da interno all’estero se ne produce una minima parte, permettono di ben sperare per il mantenimento del prezzo a questi livelli, auspicandosi anche, nei limiti del possibile, ulteriori rincari. Autore: Ezio Bosso.
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