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LA SELEZIONE VARIETALE VALE 19 MILIONI DI ETTARI

da | 12 Ago 2016 | Non solo riso

eu-flagUn nuovo studio europeo rivela che l’UE dovrebbe disporre di 19 milioni di ettari di terreni agricoli in più per produrre la stessa quantità di cibo se non vi fosse innovazione nella selezione vegetale: l’indagine, dal titolo “Il valore economico, sociale e ambientale della selezione vegetale nell’UE”, è stata condotta dall’istituto tedesco HFFA Research GmbH. Afferma anche che si tratta di una politica complessa con un quadro normativo difficile, che va migliorato per massimizzare i benefici.
I risultati dell’indagine sottolineano inoltre che l‘innovazione nella selezione vegetale conta molto, migliorando la produttività generale dei seminativi in Europa del 74%, per permettere all’UE di aiutare a combattere la fame e la malnutrizione in tutto il mondo”.
Lo stesso studio mostra che il miglioramento genetico delle colture nel settore europeo dei seminativi stimola l’economia dell’UE in maniera significativa, aggiungendo oltre 14 miliardi di euro al prodotto interno lordo dell’Unione. Esso comporta anche un aumento della crescita e dei posti di lavoro nell’UE e ha fatto aumentare il reddito annuale dei produttori di seminativi del 30% circa negli ultimi 15 anni.
Sempre in base allo studio, un altro risultato della selezione vegetale sarebbero i notevoli benefici ambientali, giacché essa permette di risparmiare le scarse risorse fondiarie in tutto il mondo, generando un aumento delle rese per unità di superficie. Lo studio afferma anche che senza la selezione vegetale per la maggior parte delle colture arabili nell’UE, negli ultimi 15 anni la superficie agricola globale sarebbe dovuta aumentare di oltre 19 milioni di ettari.
Lo studio però avvisa che i costitutori europei hanno a che fare con un quadro normativo e una politica difficili. Essi dovrebbero essere incoraggiati a investire in nuove tecnologie di selezione vegetale invece di essere ostacolati. Lo studio sostiene che i profitti, ovviamente elevati per la società, derivanti dagli investimenti fatti in materia di selezione vegetale andrebbero riconosciuti maggiormente e sostenuti a livello politico tramite un’amministrazione adeguata, una legislazione valida, un più elevato sostegno finanziario e una maggior sensibilizzazione. Lo studio andrebbe considerato come un primo passo. La ricerca continuerà. Per eventuali approfondimenti, vedasi: http://www.plantetp.org/

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