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«IL PIEMONTE HA FATTO MOLTO PER I GIOVANI»

da | 6 Giu 2018 | NEWS

Quello tra giovani e agricoltura è un rapporto che con il passare degli anni si fa sempre più stretto. Crescono i giovani che, di fronte alla crisi e alle difficoltà di lavoro, pensano alla terra come un’occasione per costruirsi un futuro imprenditoriale, ma anche per un lavoro stagionale, per finanziarsi gli studi, per aiutare la loro famiglia, per garantirsi un salario che altri comparti stentano a garantire. Sicuramente i risultati della nostra agricoltura, nonostante alcune crisi di settore (il riso è uno di quelli), sono motivo di attrazione per i giovani. 

E’ un fatto che evidenziano i dati statistici di diverse fonti. Dall’anagrafe agricola unica della Regione Piemonte emerge come le aziende agricole condotte da giovani sono aumentate dal 2015 al 2017 di quasi mille unità, passando dalle 5794 alle 6745 dell’anno scorso (fonte Ires).

Che l’imprenditoria giovanile in agricoltura sia molto vivace lo conferma anche una indagine commissionata insieme dalla Regione Piemonte e dalla Conferenza episcopale piemontese sul biennio 2015-2016. Dimostra che le aziende giovanili nel settore agricolo si caratterizzano per un indice di sopravvivenza superiore alla media e per un incremento molto significativo di nuove attività imprenditoriali nell’ultimo anno.

Sono tutti elementi che sono stati ben presenti alla nostra attenzione fin dal momento del nostro insediamento, e che ci hanno portato ad attivare politiche che sostenessero al meglio l’ingresso dei giovani in agricoltura e lo sviluppo della loro attività.

Il PSR, che è lo strumento principale per questi interventi, prevede due sottomisure dedicate nello specifico ai giovani: la 6.1.1, con un premio per l’insediamento dei giovani agricoltori, cioè un contributo una tantum per l’avvio di una attività agricola, e la 4.1.2, cioè contributi per il miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole di giovani agricoltori.

Sono due occasioni forti per i giovani che vogliono intraprendere in agricoltura, e le abbiamo considerate con particolare attenzione: il bando del 4.1.2 ha visto ammesso 540 domande per progetti di un importo complessivo di 62,5 milioni, che verranno finanziati con 31 milioni di euro. Importanti anche i numeri dell’insediamento giovani del 2016 (6.1.1): 773 le domande ammesse, con contributi per 32,7 milioni. Altri 3,5 milioni sono stati dati nel 2017, e sono andati a 86 giovani agricoltori per il loro insediamento.  Sempre nel 2017 il bando integrato tra le due misure (4.1.2-6.1.1) ha visto ammessi 258 progetti di miglioramento o insediamento per un valore di 18 milioni, con contributi di 11,5 milioni.

In totale sono 1657 i progetti finanziati, per un valore di 116,7 milioni e un contributo di 78,7 milioni. Sono cifre importanti, cui si aggiungono altri 13,5 milioni di economie dovute al decadimento di domande relative ai bandi approvati negli anni 2015 e 2016, che la Giunta regionale, nei giorni scorsi, ha deliberato di utilizzare per finanziare altri 131 progetti già in graduatoria.

Insomma, non è presunzione dire che nell’incremento di giovani imprenditori agricoli, quasi 1000 dal 2015 al 2017, la Regione ha fatto la sua parte. Lo dimostrano le cifre dei progetti approvati, il loro valore e il contributo cospicuo che va a sostenerli.

Lo abbiamo fatto convinti che le sorti della nostra agricoltura, ma anche del fortissimo indotto che ruota intorno a essa, pur in un momento tutto sommato positivo come quello che stiamo vivendo, sono nelle mani dei giovani che decidono di intraprendere. La loro passione, la loro energia, la loro creatività è necessaria per conservare e far crescere ancora le eccellenze agroalimentari che il nostro Piemonte è in grado di offrire. Autore: Giorgio Ferrero, assessore regionale all’agricoltura

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