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IL PASTICCIO DELL’ANGIONO FOGLIETTI

da | 7 Giu 2018 | NEWS, Uncategorized

muzza

Gli agricoltori serviti dal Consorzio Angiono Foglietti sono preoccupati perchè i lavori per la messa in sicurezza non sono ancora ultimati e potrebbero pregiudicare il loro sistema irriguo. Un problema denunciato dalla Coldiretti di Vercelli e Biella il 20 aprile ma che monta da febbraio secondo la ricostruzione che abbiamo fatto ascoltando i protagonisti di questa vicenda. O, quanto meno, quelli che hanno voluto parlarne: ogni volta che si affronta il tema dei disservizi irrigui si solleva un nebbione di quelli da tagliare col coltello…

Partiamo dalla denuncia di Coldiretti. «Dare certezze alle nostre imprese agricole sulla disponibilità costante delle risorse idriche, fondamentali per il loro lavoro, deve essere l’obiettivo primario ora e nei prossimi anni – sostiene nel comunicato stampa Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli Biella – Senza l’irrigazione necessaria, infatti, non ci può essere agricoltura e, conseguentemente, si rischia l’abbandono dei territori e la disoccupazione». Il testo prosegue rilevando che «nei giorni scorsi è cresciuta la preoccupazione delle imprese per la gestione del Consorzio  Angiono Foglietti che irriga ben 4000 ettari di terreni nei comuni di Cigliano, Moncrivello, Mazzè, Cavaglià, Borgo d’Ale, Maglione, Alice Castello  e Villareggia. Tale Consorzio è alimentato dall’impianto di sollevamento, gestito dall’Associazione Irrigazione Est-Sesia  per conto della Regione Piemonte e situato a  Mazzé Canavese, che da tempo è oggetto di lavori per la messa in sicurezza idraulica, non ancora ultimati e che potrebbero pregiudicare pesantemente tutto il sistema irriguo dei territori». L’organizzazione agricola chiede l’intervento immediato della Regione. In realtà, la Regione è già intervenuta e ora chiede conto all’Est Sesia.

Il problema, per quel che si sa (scarica il documento Anbi), riguarda l’impianto di pompaggio che è situato allo sbarramento di Mazzè e che innalza l’acqua della Dora Baltea di 60 m, poi immessa nel Canale Principale di Villareggia: è costituito di turbine e pompe che sfruttano lo sbarramento rendendo l’acqua disponibile a tutto il bacino idrico, che si compone di 3500 ha di cui il 69% sono a cereali e il 18% a frutteti (due culture principali). Le caratteristiche costruttive delle turbine permettono di sfruttare una caduta massima di 6,60 m e una portata massima di 25000 l/s; alle turbine sono accoppiate altrettante pompe per il sollevamento dell’acqua per l’irrigazione, identiche e calcolate per una portata di 1200 l/s. L’impianto – a quel che si sa – è stato dato in gestione dal 1993 all’Est Sesia, che ne gestisce sia il funzionamento sia il bilancio economico. Le spese energetiche si aggirano intorno al 50% del contributo di irrigazione complessivo sostenuto dagli utenti del Consorzio, il resto viene ricavato dalla produzione di energia elettrica, prodotta grazie alla sostituzione di alcune turbine con alternatori trifasi che producono energia elettrica a 300 Volt, poi portata a 400 per il trasporto. Stiamo dunque parlando di una struttura complessa che necessita di periodica manutenzione. La Regione Piemonte se ne è resa conto e ha promosso l’ammodernamento dell’impianto, progettando una riduzione di circa il 20% del volume idrico sollevato e quindi del consumo energetico complessivo in particolare nei periodi di riattivazione del mese di maggio e durante le bagnature straordinarie nel mese di ottobre. Con questi lavori si otterrebbe una maggiore elasticità della regolazione della rete irrigua, grazie al miglioramento dell’impermeabilità dell’alveo e alla creazione di 4 bacini di ultima generazione, capaci di fornire le portate adatte anche a regimi di microirrigazione (efficienza 2,5, maggiore rispetto a scorrimento EFID=1,6) e di diminuire del 60% i volumi d’acqua utilizzata. Nel progetto era prevista anche la creazione di una stazione meteo e tre stazioni agronomiche, in grado di fornire dati su umidità ed evapotraspirazione che consentirebbero scelte più accurate in campo.

Per fare tutto ciò bisogna bloccare l’impianto, dovendosi svolgere i lavori sia nell’alveo che alla stazione di pompaggio, il che comporta sia dei disagi operativi che l’interruzione dei ricavi del gestore delle irrigazioni. Non è chiaro cosa si stia facendo. Dagli agricoltori delle zone interessate sappiamo che nelle ultime settimane i regimi d’irrigazione sono ripresi regolarmente, che alcuni  lavori previsti dal progetto sarebbero ancora in sospeso e che la Regione è in attesa che Est Sesia risolva un contenzioso con la ditta appaltatrice dei lavori. Le lungaggini deriverebbero anche dall’inchiesta che nel 2012 ha coinvolto l’Est Sesia. Ovviamente, gli utenti sono inviperiti, perchè l’affidamento del consorzio Angiono Foglietti al consorzio novarese si basava su ben altre premesse. Sullo sfondo, a complicare le cose, si stagliano le elezioni per il rinnovo degli organi amministrativi dell’Est Sesia, che coinvolgono ben due Regioni. Nei giorni scorsi abbiamo interpellato il consorzio irriguo Est Sesia e il consorzio Angiono Foglietti, ma senza fortuna (ritenteremo). Nelle prossime ore, tuttavia, potrebbero giungere novità. Autore: Paolo Viana

ATTENZIONE: NEI PROSSIMI GIORNI SARA’ DIFFUSO UN ALTRO ARTICOLO CONTENENTE LA RISPOSTA DEI SOGGETTI INTERESSATI.

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