Un’effettiva semplificazione della burocrazia, specialmente per quanto riguarda il greening, e la certezza di finanziamenti Pac che consentano alle aziende agricole di programmare investimenti a lungo termine, e di potersi confrontare con le nuove tecnologie: il Copa-Cogeca, la federazione delle associazioni professionali degli agricoltori e delle cooperative agricole, ha accolto favorevolmente la dichiarazione rilasciata la scorsa settimana dal Commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan sulla necessità di un adeguato finanziamento per la futura politica agricola comune (Pac); Hogan ha anche aggiunto che la semplificazione dovrà essere un elemento fondamentale. Rivolgendosi ai presidenti delle associazioni degli agricoltori e delle cooperative agricole di tutta Europa, il commissario ha sottolineato: «Desidero fornire agli agricoltori gli strumenti adatti per gestire responsabilmente i mercati agricoli con un bilancio adeguato». Hogan ha sottolineato il ruolo importante degli agricoltori in quanto custodi delle campagne, riconoscendo che nessun altro può sostituirsi a loro in questo lavoro. Ha ribadito i contenuti di molte delle recenti dichiarazioni del Copa e della Cogeca sul futuro della Pac, dicendo di essere d’accordo sul fatto che, a fronte di mercati sempre più instabili, occorre concentrarsi sempre di più su delle misure volte ad aiutare gli agricoltori a gestire i rischi e a sviluppare mercati a termine. Hogan ha appoggiato la dichiarazione del Copa e della Cogeca rispetto al fatto che il rinnovo generazionale è un altro aspetto fondamentale, in quanto c’è bisogno di nuove energie nel settore e di semplificare l’ingresso nell’industria con misure più mirate, al fine di facilitare l’insediamento dei nuovi agricoltori.
Il Presidente del Copa, Martin Merrild, ha poi sottolineato che nonè necessaria una riforma, bensì degli aggiustamenti laddove le cose non funzionano, operando semplicemente sulla semplificazione. «Parliamo di una Pac – afferma Merrild -che sostenga gli agricoltori, perché siano competitivi e sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico, uno strumento che stabilizzi il loro reddito e dia loro l’opportunità di investire nelle più recenti tecnologie». E ha inoltre dichiarato: «Occorre mantenere l’attuale struttura della PAC, con entrambi i pilastri già esistenti, che si è dimostrata funzionale per il raggiungimento di questo obiettivo e per i consumatori, fornendo loro derrate alimentari sane, nutrienti e di qualità, a prezzi accessibili. Un punto per noi essenziale è la semplificazione: Abbiamo appoggiato gli obblighi digreening e cercato di farli funzionare, ma un problema per noi fondamentale sono l’immensa complessità e la burocrazia che rappresentano. La futura pac deve assicurare una politica comune, semplificata e meno burocratica, che risponda meglio alle sfide del settore agricolo».
Sugli aiuti, Merrild ha sottolineato: «I pagamenti diretti – per i quali gli agricoltori devono rispettare stringenti norme ambientali – forniscono altresì stabilità e certezza agli agricoltori rispetto alla volatilità del mercato. Per questo vanno mantenuti», ha ricordato Merrild. Le dichiarazioni di Martin Merrild sono state appoggiate anche dal Presidente della Cogeca, Thomas Magnusson, che ha sottolineato l’importanza di incoraggiare ulteriormente lo sviluppo delle cooperative, che aiutano gli agricoltori ad unirsi e a commercializzare i propri prodotti. Magnusson ha inoltre messo in risalto il bisogno di una Pac sostenuta da finanziamenti adeguati e la necessità di continuare a cercare nuove opportunità di mercato per i nostri prodotti di qualità. In tal senso, i crediti all’esportazione potrebbero essere utili per fornire agli operatori condizioni migliori per essere presenti sui mercati internazionali.
