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FENICOTTERI CONTRO RISO

da | 22 Mar 2020 | Internazionale

La Federazione delle cooperative agricole della Catalogna (Fcac) ha incontrato il ministro dell’Agricoltura della Catalogna, Teresa Jordà, per chiedere soluzioni al danno che la fauna selvatica, e in particolare i fenicotteri, stanno causando alla risicoltura del territorio. All’incontro hanno partecipato anche le due cooperative, Camara Arrossera del Montsià e Risicoltori del Delta dell’Ebro, nonché i rappresentanti dell’Associazione dei produttori agricoli del Delta dell’Ebro (Prodelta) con i quali la Federazione lavora in coordinamento. La Fcac sottolinea che il censimento invernale dei fenicotteri è aumentato dell’87,5% in quindici anni, da 6.039 volatili nel 2003 a 11.323 volatili nel 2018. Dato il valore della produzione e l’area che ha dichiarato danno. Lo scorso anno, le cooperative hanno subito una perdita di 250.000 euro per anno colturale. Tuttavia, si stima che questa cifra sia ancora più elevata in quanto alcuni produttori non dichiarano il danno subito perché l’importo della compensazione è attualmente trascurabile.

Marcel Matamoros, capo della Fcac per il settore riso, sostiene che «il settore risicolo vuole coesistere con la fauna selvatica, ma in condizioni sostenibili». La Fcac è consapevole del fatto che le risaie si trovano in aree confinanti con un parco naturale e questo obbliga ad adattare l’attività economica all’ambiente, ma le difficoltà nella gestione della fauna selvatica nel Delta dell’Ebro sono crescenti. Le cause principali sono l’aumento degli uccelli che giungono nei campi attratti da pratiche agricole sempre più sostenibili e dalla mancanza di coordinamento tra i ministeri coinvolti nella risoluzione del problema. A questo proposito, la  Fcac ha nuovamente invitato Teresa Jordà a far agire il Ministero dell’Agricoltura in modo che il Dipartimento del Territorio venga a conoscenza della necessità di un maggiore dialogo e complicità con il settore produttivo nel migliorare la gestione delle popolazioni selvatiche. Le cooperative chiedono, come misure immediate, la compensazione dell’intera coltura a prezzi di mercato, una valutazione più attenta utilizzando le nuove tecnologie e l’intervento per dirigere i fenicotteri verso le aree in cui causano meno danni all’attività economica.

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