Nessun dato, solo impressioni: però l’Ente Nazionale Risi fa sapere in queste ore di listini nervosi che «il raccolto non delude le attese». Non scende nel dettaglio delle singole varietà. L’analisi diffusa dal Servizio tecnico dell’Ente mette in fila le condizioni che favorirebbero – ed è un’impressione comunque diffusa tra gli operatori – un raccolto importante: meteo favorevole in tutte le fasi cruciali, brusone nella norma in Piemonte («Negli areali piemontesi lo sviluppo del brusone non ha superato la soglia della normalità») dove non ci sono state grandinate dannose e «qualità buona ovunque» con rese medio-alte e bassa presenza di difetti. L’articolo, che sarà diffuso con il prossimo numero de Il Risicoltore, riporta anche i motivi d’incertezza, che riguardano la Lombardia e il Delta del Po: «in Lombardia le malattie fungine, in particolare il brusone, hanno provocato numerosi danni sulle varietà sensibili» e tra Ferrara e Rovigo «tutte le varietà coltivate dei gruppi Carnaroli, Arborio e Baldo hanno subìto attacchi di Pyricularia oryzae a più riprese, che hanno provo- cato deficit produttivi a volte importanti». Nella stessa zona si segnala anche una forte espansione di Dickeya chrysanthemi, con danni ancora non valutabili. L’Ente però cerca di non sbilanciarsi e soprattutto di non fornire motivi di pessimismo sui rendimenti – la titolazione è ottimista, in prima pagina si annuncia che «il raccolto nella media è buono» – e non pare intenzionato a dare troppo peso ai dati negativi che riguardano le varietà da mercato interno, oggetto – proprio in queste ore e come altre varietà – di fortissime tensioni di mercato. (foto piccola, Paolo Carrà, presidente dell’Ente Risi)