Dal 10 maggio e fino al 10 luglio dovrà essere inviata all’Ente Risi la denuncia di superficie per le semine 2017. E’ un obbligo, perché in assenza di denuncia non viene rilasciato il buono che accompagna la vendita del risone. Un obbligo mal sopportato in questi ultimi anni dalla base agricola, perché crea una forte disparità tra risicoltori e industriali sul piano dell’informazione commerciale: i primi sono tenuti a dichiarare cosa produrranno mentre i secondi, che quindi dispongono di preziose informazioni pubbliche sulla consistenza e sulla tipologia dell’offerta che ci sarà dal raccolto successivo, non sono tenuti a dichiarare quanto e quale riso hanno in magazzino. L’Ente Risi, peraltro, applica la norma e fa sapere che la mail PEC che ogni risicoltore riceverà, conterrà un link sicuro che gli permetterà di compilare direttamente (senza la necessità di usare codici o password) la propria denuncia, anche usando lo smartphone o un tablet. E’ comunque possibile anche la compilazione via internet, accedendo all’area riservata con i propri codici, oppure mediante le altre modalità di invio (consegna agli uffici dell’Ente Risi, via mail, spedizione postale) del modulo cartaceo disponibile nella sezione “modulistica” del sito internet dell’Ente.