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CHI STROZZA GLI AGRICOLTORI ?

da | 9 Ago 2021 | NEWS

Ue

Il 27 luglio la Commissione Europea ha avviato procedure di infrazione contro dodici Stati membri per non aver recepito le norme europee che vietano le pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare. La direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella catena di approvvigionamento agricolo e alimentare, adottata il 17 aprile 2019, garantisce la protezione di tutti gli agricoltori europei, così come dei piccoli e medi fornitori, contro numerose pratiche commerciali sleali da parte di acquirenti più grandi nella catena di approvvigionamento alimentare. La direttiva riguarda i prodotti agricoli e alimentari scambiati nella catena di approvvigionamento, vietando per la prima volta a livello europeo pratiche sleali imposte unilateralmente da un partner commerciale a un altro.

Il termine per il recepimento della direttiva nella legislazione nazionale era il 1° maggio 2021. Ad oggi, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Slovacchia e Svezia hanno comunicato alla Commissione di aver adottato tutte le misure necessarie per adottare la direttiva, dichiarando così il recepimento completo. La Francia e l’Estonia hanno informato che la loro legislazione recepisce solo parzialmente la direttiva.

La Commissione ha inviato lettere di messa in mora ad Austria, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna chiedendo loro di adottare e notificare le misure pertinenti. Gli Stati membri hanno ora due mesi per rispondere.

Direttiva sulle pratiche commerciali di approvvigionamento agricolo e alimentare

La direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella catena di approvvigionamento agricolo e alimentare contribuisce a rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena di approvvigionamento alimentare. Le pratiche commerciali sleali da vietare includono, tra l’altro: pagamenti tardivi e cancellazioni di ordini all’ultimo minuto per prodotti alimentari deperibili; modifiche unilaterali o retroattive dei contratti; costringere il fornitore a pagare per prodotti sprecati; e rifiutare contratti scritti.

In linea con la direttiva, gli agricoltori e i piccoli e medi fornitori, così come le organizzazioni che li rappresentano, avranno la possibilità di presentare reclami contro tali pratiche da parte dei loro acquirenti. Gli Stati membri dovranno istituire delle autorità nazionali designate che gestiranno i reclami. La riservatezza è protetta da queste regole per evitare ogni possibile ritorsione da parte degli acquirenti.

La Commissione ha anche adottato misure per aumentare la trasparenza del mercato e promuovere la cooperazione dei produttori. Insieme, queste misure dovrebbero garantire una catena di approvvigionamento più equilibrata, equa ed efficiente nel settore agroalimentare dell’Ue.

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