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BATTIOLI URLA: QUESTE ASTE CI ROVINANO!

da | 20 Set 2017 | NEWS

Con questi prezzi, come si fa a pagare 100 euro a pertica d’affitto? Lasciata in cascina la grazia femminile, Paola Battioli (a destra nella foto) sbatte i pugni sul tavolo e denuncia l’escalation dei prezzi degli affitti, provocata in questo caso da un’asta dell’ospedale Maggiore di Novara. E Manrico Brustia, leader della Cia, non è meno infuriato. «L’ offerta di poco meno di 100€ euro a pertica ( la pertica milanese corrisponde a 654,5179 mq. e 15 p.m. fanno un ettaro (10.000 mq.)), presentata dal titolare di un’ azienda agricola, alla recente asta per aggiudicarsi la conduzione in affitto di una cascina di proprietà dell’ospedale con 957 pertiche milanesi di terra coltivata a riso – scrive la presidente dell’Unione agricoltori di Novara in un comunicato congiunto con il presidente della Cia Manrico Brustia (a sinistra della Battioli) – è economicamente insostenibile considerate le medie produttive, i costi di produzione e, soprattutto,  gli attuali prezzi di mercato sia del risone ottenuto con tecniche tradizionali che di quello biologico. Ma se la sostenibilità economica di una scelta aziendale riguarda la singola impresa e il singolo imprenditore, chiamato a gestire il conto economico, non si possono tacere i riflessi ed i conseguenti effetti che scelte di questo tipo generano sul contesto circostante o, per essere più precisi, sul lavoro svolto dalle altre aziende agricole e sui loro bilanci». Cia e Confagricoltura chiedono di «individuare meccanismi di assegnazione delle terre, che siano in grado di misurare non solo la massima offerta, ma anche l’effettiva sostenibilità economica del canone, per evitare di avviare contenziosi dovuti a probabili mancati pagamenti, determinati dall’ entità spropositata del canone di affitto. In una fase in cui si stanno definendo, in presenza di condizioni complessivamente accettabili, i rinnovi contrattuali delle cascine dell’ospedale, ed a pochi mesi dal prossimo 11 novembre, l’offerta in questione ha lo stesso effetto di un macigno lanciato sul  complesso (e faticoso) punto di equilibrio tra la proprietà fondiaria e le associazioni degli agricoltori nell’ individuazione  di un canone d’ affitto sostenibile per i conduttori ed accettato dai proprietari. L’ effetto di un’offerta così alta, rischia di provocare nei rapporti fondiari non solo in provincia di Novara ma in tutta l’area di produzione risicola, effetti destabilizzanti, con una rincorsa all’aumento dei canoni nel momento in cui il prezzo del risone è ai suoi minimi storici. Occorre infine considerare l’ impatto che fatti di questo genere potrebbero determinare nel difficile confronto in corso con l’Unione Europea, sulla necessità di applicare (o meno) la clausola di salvaguardia alle importazioni per salvare la risicoltura italiana come, da tempo, viene richiesto dalle Associazioni agricole».

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