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ALLARME IRRIGUO PER IL TICINO

da | 27 Ago 2020 | NEWS

Est Sesia

Poca acqua, riduzioni sui Navigli Occidentali e sul Villoresi e la stagione irrigua rischia di essere compromessa. La situazione è critica per il comprensorio che utilizza l’acqua del Ticino e quindi del Lago Maggiore: la prolungata scarsità di eventi piovosi sta mettendo a dura prova il sistema Verbano/Ticino, con il livello idrometrico del Lago Maggiore al disotto di 31 cm rispetto alla zero idrometrico il 24 agosto e in progressiva diminuzione almeno fino alle prossime precipitazioni. Il Consorzio del Ticino ha quindi disposto, a decorrere da martedì 25 agosto mattina, ulteriori drastiche manovre di riduzione, come si evince dalla circolare diramata a tutte le associazioni di categoria in data 24 agosto 2020 dal Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi: in primo luogo il Naviglio Grande è passerà da 38 a 25 mc/s e di conseguenza, con un’attenta regolazione, anche i Navigli Bereguardo e Pavese riusciranno a garantire gli equilibri idrici per le colture ancora in atto; le portate del Canale Villoresi saranno invece ridotte da 27 a 11 mc/s, pari al 20% della portata nominale di 55 mc/s, con contestuale interruzione della turnazione settimanale in atto in alcune aree e regolazione del canale in modo da garantire le esigenze colturali dei produttori di risi, nonché la salvaguardia della fauna ittica e delle aree a forte valenza ambientale. Si deriverà acqua anche dalla Diga della Miorina, ma basterà solo in parte a soddisfare le esigenze irrigue registratesi soprattutto per le coltivazioni di riso. Una situazione di estrema criticità, dunque, che mette a repentaglio non solo la vita di ecosistemi complessi patrimonio Unesco ma anche e soprattutto l’attività delle oltre 7.000 aziende che costituiscono il cuore pulsante di una delle aree agricole più importanti d’Italia. Notevoli sono anche le conseguenze negative delle continue manovre di regolazione sui manufatti idraulici e sulla stabilità delle sponde.

Lasagna: riparliamo delle riserve

Ecco cosa pensa della situazione Matteo Lasagna, direttore dell’Unione agricoltori di Pavia: «Il livello del Lago, come peraltro avevamo già approfondito anche nella nostra rubrica periodica, ha attirato la nostra attenzione perché i numeri non sono positivi già da giugno e i livelli idrometrici sono particolarmente bassi, in linea con annate caratterizzate da siccità importanti. Il dato che allarma ancor di più è che quest’anno si partiva, almeno nel mese di giugno, con una buona disponibilità che però è andata esaurendosi con afflussi sempre più ridotti. Probabilmente serve una riflessione più ampia che parta dal Lago Maggiore ma tocchi anche le riserve idriche accumulate nei bacini alpini, valutando se c’è della disponibilità accumulabile nei bacini alpini e come può essere messa in discussione. Questa stagione ci dice che anche con una buona condizione idrica del Lago a fine giugno, ci si è trovati poi a fine agosto con delle riduzioni del 60%, cioè siamo in grado di garantire solo le urgenze irrigue. Come Associazione siamo oggettivamente preoccupati e siamo disponibili a fare la nostra parte mettendo in gioco le nostre competenze».

Ovest Sesia senza problemi

Al lavoro sulla questione irrigua, in questi giorni, anche il Consorzio di Irrigazione e Bonifica Est Sesia e l’Associazione di Irrigazione Ovest Sesia. Luca Bussandri, direttore generale di Ovest Sesia, rassicura: «Le recenti riduzioni hanno colpito anche noi poiché abbiamo un meccanismo di riparto con i vicini dell’Est Sesia e, se loro hanno meno capacità di derivazione dal fiume Ticino, allora veniamo penalizzati anche noi nella nostra capacità di derivazione dai sistemi del Canale Cavour. Tuttavia questa riduzione ci ha colti in un momento calante delle esigenze irrigue dei nostri consorziati, per cui questo fenomeno ha compensato la riduzione della nostra capacità di derivazione in un momento in cui le richieste irrigue sono calanti ed addirittura nulle in alcuni casi. Ovest Sesia sta andando verso la fine della campagna irrigua per quanto riguarda la parte risicola; per quanto riguarda la parte a mais, questa è sottesa ad altri canali ed è ancora in corso ma riusciamo a gestirla senza particolari difficoltà».

La situazione del Po

Dalla consultazione del bollettino idrometrico si rileva che, per quanto riguarda il fiume Po, la prima settimana del mese di agosto è stata caratterizzata da un aumento dei valori di portata e, in corrispondenza del colmo, è stato superato il valore medio di lungo periodo in tutte le sezioni principali considerate, fatta esclusione per quella di Piacenza. Successivamente si è verificato un esaurimento dei deflussi con localizzati e modesti incrementi.  Del resto, il volume invasato nei grandi laghi si trova al di sotto della media del periodo di circa il 14%, in flessione rispetto al mese precedente soprattutto negli invasi prealpini. Questo è dovuto alla riduzione degli afflussi e alla contestuale necessità di garantire un’adeguata capacità d’invaso in vista degli afflussi autunnali. Il volume attualmente invasato nel distretto risulta pari a circa 442 Mm3, con il lago Maggiore al 10% circa del riempimento utilizzabile, il lago di Como al 20% e il lago di Garda al 68%. Verso gli ultimi giorni del mese corrente ed i primi di settembre è previsto un significativo incremento della portata fino a superare il valore medio di lungo periodo, riferito al mese di agosto, in tutte le sezioni considerate. Su Piemonte e Lombardia sono infatti attese precipitazioni abbondanti per il fine settimana che porteranno ad un calo termico fino a 10 gradi e daranno probabilmente l’atteso ristoro al Lago Maggiore e soprattutto ai corsi d’acqua Appenninici, migliorando il Deflusso Minimo Vitale. A giugno il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po aveva autorizzato la diminuzione del livello di accumulo del Lago Maggiore da 1,35 metri a 1,25 metri, rendendo di fatto inutilizzabile quella capacità di riserva che oggi sarebbe invece tornata molto utile. Mentre Garda, Idro e Iseo si mantengono stabili, per il Lago Maggiore, poi, lo scorso 27 luglio era stato necessario diminuire la portata della risorsa idrica erogata, fino all’azzeramento completo di tale quantità negli ultimi giorni per scongiurare un nuovo possibile minimo storico. Il Parco Lombardo della Valle del Ticino, al contrario, da anni segnala la necessità di misure per conservare più acqua possibile nel Lago Maggiore, mantenendo il livello di +1,50 metri tutto l’anno, per poi utilizzarla nei momenti critici che oramai si ripetono annualmente. Il Parco chiede di alzare il livello del lago Maggiore a 1.50 metri sopra lo zero idrometrico misurato a Sesto Calende: i primi giorni di agosto si registravano meno 15.70 centimetri, contro i più 72 centimetri nello stesso giorno del 2019, cioè 187 milioni di metri cubi in meno benché l’acqua utilizzata per le derivazioni agricole sia pari a circa la metà rispetto a quella derivata nel 2019. Una secca storica che, nel frattempo, ha portato alla luce a Pavia le fondamenta dell’antico Ponte Coperto, costruito su quello romano e bombardato nel 1944. Benché ormai da anni il Ticino soffra la carenza idrica, i resti dell’antico ponte non erano mai riaffiorati prima d’ora. Autore: Milena Zarbà

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