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«ADDIO AL CERTIFICATO D’ESPORTAZIONE»

da | 20 Apr 2021 | Norme e tributi

rinaturalizzazione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: «Nella sua costante attività volta a promuovere il riso italiano, AIRI, l’associazione che rappresenta 31 industrie risiere italiane, lavora da anni anche per sburocratizzare le procedure di esportazione del nostro prodotto, destinato ad oltre 30 Paesi nel mondo. Dopo l’importante risultato dei giorni scorsi, che consentirà a 17 industrie registrate dall’Autorità doganale cinese di iniziare a vendere al primo consumatore di riso al mondo anche il riso da risotto con le varietà tradizionali italiane che in Cina non esistono, nei giorni scorsi si è finalmente ottenuto anche di eliminare uno dei tanti (troppi) documenti che le industrie risiere devono produrre per poter esportare all’estero. Retaggio del periodo in cui la Commissione Europea erogava delle “restituzioni” agli operatori che esportavano per compensare la differenza di prezzo tra quello UE e il resto del mondo, le industrie risiere all’atto di ogni esportazione dovevano ancora richiedere un documento al Ministero dello Sviluppo Economico, il cosiddetto titolo di esportazione o certificato agrex, che si aggiungeva alla corposa documentazione che si devono produrre per ogni lotto in esportazione: certificato di origine, certificato fitosanitario, certificato ENR, documento doganale, ecc.

Grazie all’azione di AIRI, nei giorni scorsi la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ha finalmente firmato i due regolamenti che consentiranno, una volta pubblicati, di eliminare questa formalità. Le rilevazioni statistiche delle esportazioni continuano comunque ad essere disponibili attraverso la documentazione che attesta l’avvenuto sdoganamento in uscita. Il prossimo step sarà una verifica degli altri documenti oggi richiesti per esportare, spesso in virtù di prassi consolidate ma non sempre indispensabili per legge. Piccoli passi che tuttavia, considerato il numero di Paesi verso cui si esporta e spesso in molti lotti di piccole dimensioni, significano alleviare un oneroso quanto inutile aggravio amministrativo per le nostre industrie». Autore: Airi

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