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ACCORDI PERICOLOSI PER IL RISO

da | 10 Dic 2016 | NEWS

Che impatto hanno gli accordi internazionali sull’agricoltura europea? Se ne è discusso al Parlamento Europeo, dove i due commissari Cecilia Malmstrom per il commercio, e Phil Hogan per l’agricoltura hanno tentato di fare il punto sulla situazione presente e di individuare le strategie future. «Ogni miliardo di euro di export fuori dai confini europei – ha spiegato Hogan, si traduce in 14 mila posti di lavoro». La Commissione ha chiesto di verificare quale siano le conseguenze dell’applicazione degli accordi di liberalizzazione dei commerci con uno studio realizzato dalla Dg Agri con la Ccr di Siviglia, che hanno utilizzato a questo scopo dei modelli impiegati per l’analisi economica a livello internazionale. Sono state individuate due ipotesi: una con piena liberalizzazione (99,8%) nei confronti di 12 aree geografiche, e la seconda con liberalizzazione meno spinta, ferma al 97%. Nell’analisi però non sono stati inseriti i prodotti sensibili, comunque il risultato per alcuni settori, secondo questo quadro, porterbbe ad un aumento fino al 33% delle esportazioni. Alcuni interventi hanno portato alla luce la questione del riso: in particolare, la parlamentare italiana Lara Comi ha chiesto chiarimenti su cosa intende fare la Commissione per limitare i danni derivanti dalle importazioni di riso Indica dai Paesi Eba. Durante il dibattito è stato chiesto di inserire in tutti gli accordi anche la par condicio in termini di standard ambientali . Sull’accordo del Mercosur, la commissaria Malmstrom ha aggiunto: «Non assumeremo impegni non sostenibili per i settori sensibili». Intanto, come informa l’Ente Risi, da settembre a novembre 2016 le importazioni di riso semilavorato e lavorato dai PMA risultano in calo di 8.413 tonnellate (-10%) rispetto allo stesso periodo della campagna 2015/2016. Le importazioni dalla Cambogia, che coprono l’83% delle importazioni dai PMA, evidenziano un calo del 9%, essendo passate da 68.038 tonnellate a 61.644 tonnellate. Le importazioni dal Myanmar rappresentano, invece, il 16% delle importazioni dai PMA e risultano in diminuzione di 1.427 tonnellate (-10%) rispetto all’anno scorso. I volumi importati sono passati, infatti,  da 13.183 tonnellate a 11.756 tonnellate.

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