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A RISCHIO I CONTI DELLE AZIENDE

da | 2 Set 2021 | Non solo riso

Mercosur

La presidenza slovena della Ue al banco di prova dell’agricoltura: l’intervento di Ramón Armengol Presidente di Cogeca, l’Associazione delle cooperative agricole europee e membro della Copa-Cogeca, federazione che comprende anche le associazioni imprenditoriali agricole, fa il punto sulla situazione. Sotto la lente, anche la ratifica dell’accordo con il Mercosur, che include anche un contingente di riso da importare a dazio zero.

«Ora che sono finite le vacanze estive – scrive il presidente – e che i raccolti sono conclusi in quasi tutta Europa, è un buon momento per riflettere e prepararsi per il resto dell’anno. A giudicare dal programma della presidenza slovena presentato a luglio, possiamo certamente aspettarci almeno la stessa intensità di lavoro a cui abbiamo assistito finora quest’anno. In vista del prossimo Consiglio informale, che si terrà nella campagna Slovena, desidero condividere alcune riflessioni. Per me ci sono due modi di leggere il programma della presidenza slovena da una prospettiva agricola. Il primo è concentrarsi solo sulle misure prettamente agricole (alle quali già sono dedicate due pagine molto dense). Il secondo è considerare tutte le misure relative al Green Deal e l’insieme delle iniziative che riguardano l’agricoltura. Con questo approccio più ampio, l’elenco delle politiche con impatti diretti e indiretti sulla nostra professione sembra quasi infinito. Coloro che credevano che l’accordo politico sui negoziati del trilogo sulla Pac durante la presidenza portoghese rappresentasse il culmine del successo, dovrebbero invece considerarlo solo una delle pietre miliari di un lungo percorso. Al di là del pacchetto puramente agricolo, i primi ambiti in cui l’agricoltura svolgerà un ruolo chiave sono le priorità ambientali e commerciali stabilite dalla presidenza slovena. La nuova presidenza indica chiaramente come priorità il progresso negli ambiti del cambiamento climatico, della biodiversità e dell’economia circolare. Gran parte del lavoro è già iniziato con la pubblicazione dell’enorme pacchetto “Pronti per il 55%” a luglio e la discussione sul piano di ripristino nel quadro della strategia dell’UE sulla biodiversità che dovrebbe essere pubblicato alla fine di quest’anno. L’Europa ha trasmesso un messaggio forte dimostrando la sua determinazione.

Nella stessa settimana, terribili alluvioni, che hanno colpito molti allevamenti, hanno dimostrato la necessità di fare progressi. Le comunità rurali sono pronte a contribuire a questo cambiamento e sono persino convinto che ne saranno la forza trainante. Per noi, tutte le questioni relative al clima e alla biodiversità possono essere discusse nell’Unione a una condizione preliminare essenziale: applicare lo stesso livello di ambizione alla nostra politica commerciale. Non è un segreto che il Green Deal accelererà il divario tra le norme di produzione del nostro mercato interno e quelle delle nostre importazioni. Questo divario è già oggi problematico per numerosi tipi di produzione poiché incide gravemente sul flusso di cassa di molte aziende agricole e limita gli investimenti di transizione. Gli accordi commerciali come quello Ue-Mercosur amplieranno questo divario e mineranno ulteriormente la nostra capacità di investire. La presidenza dovrà prendere decisioni chiave, come quella sulla ratifica del pacchetto. Siamo estremamente preoccupati per la decisione di modificare la procedura di ratifica degli accordi misti. L’evoluzione dell’accordo Ue-Mercosur sarà un indicatore interessante, che dimostrerà la coerenza (o l’incoerenza) dell’Unione rispetto ai suoi principali obiettivi. Con le principali scadenze commerciali internazionali che incombono sulla presidenza slovena, è essenziale per noi che le ambizioni del Green Deal si riflettano nel nostro approccio commerciale. Seguiremo attentamente le conclusioni della 12a Conferenza ministeriale dell’Omc e del Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari in quanto daranno un’idea delle principali tendenze internazionali del prossimo futuro e mostreranno il potenziale dell’Europa di svolgere un ruolo di leader. Per quanto riguarda gli accordi bilaterali, oltre all’accordo Ue-Mercosur, ci aspettiamo che la Presidenza slovena sia coerente su tutti gli accordi citati nel suo documento di lavoro, cioè gli accordi con Messico, Australia, Nuova Zelanda e Cile.

Adeguamento del carbonio

Un altro dibattito chiave durante la presidenza slovena sarà quello sul meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere. La volontà di istituire questo meccanismo è la prima iniziativa dell’Europa per affrontare la questione della coerenza tra mercato unico e commercio internazionale. Tuttavia, nel caso dell’agricoltura, la proposta attuale solleva alcuni interrogativi. Anche se vediamo la possibilità di includere l’agricoltura come pacchetto, non possiamo accettare un sistema in cui è compreso il settore dei fertilizzanti, mentre è escluso il resto dell’agricoltura. Questo settore è già iperprotetto a livello dell’UE. L’introduzione di un tale meccanismo ridurrebbe ulteriormente le fonti di approvvigionamento degli agricoltori e delle cooperative, rendendo l’equilibrio finanziario insostenibile per gli agricoltori, ostacolando ancora una volta la nostra capacità di investire nella sostenibilità. Infine, insieme alla presidenza slovena, presteremo molta attenzione ai turbolenti sviluppi nelle relazioni Ue-Regno Unito in un momento in cui la questione dell’approvvigionamento alimentare nel Regno Unito pone ancora molte sfide. Sosteniamo l’approccio dell’Ue per garantire l’integrità del mercato unico.

La riforma della Pac

Passando ora alla tabella di marcia prettamente agricola della presidenza slovena, devo dire che mi sembra altrettanto ambiziosa e impegnata. Secondo quanto affermato dal ministro sloveno dell’Agricoltura, delle foreste e dell’alimentazione, Jože Podgoršek, gli elementi principali saranno la finalizzazione del pacchetto di riforma della Pac e l’assistenza alla ripresa postpandemia. In merito alla Pac, la presidenza slovena ha già fatto progressi in quanto ha formalmente trovato un accordo sui testi giuridici consolidati e comunicato l’esito della prima lettura al Parlamento europeo. Ora spero che il voto formale in plenaria del Parlamento possa essere svolto a fine ottobre. Per gli agricoltori e le cooperative agricole europee è essenziale una conclusione rapida per consentire loro di essere più preparati e di pianificare meglio le proprie attività future. Rafforzare la resilienza del sistema agricolo e alimentare europeo è un’altra delle priorità chiave della presidenza slovena, soprattutto alla luce degli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19. Ho grandi aspettative per la creazione di un meccanismo di risposta alle crisi alimentare dell’Ue. In termini di ulteriore sviluppo sostenibile, la presidenza ha inoltre sottolineato l’importanza di rafforzare il dialogo tra aree rurali e urbane, nonché la necessità di maggiori investimenti verso più digitalizzazione, modernizzazione e sostegno all’agricoltura familiare e alle donne del settore. Anche gli agricoltori e le cooperative agricole dell’Unione Europea considerano tutti questi elementi come fattori chiave per aree rurali fiorenti e un settore diretto verso una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Pratiche sleali

La presidenza ha inoltre riconosciuto la necessità di migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare con la relazione sul recepimento e l’attuazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali la cui pubblicazione è prevista entro la fine dell’anno. È una relazione che gli agricoltori europei attendono con impazienza poiché il settore ha bisogno di tali norme da decenni. Un altro evento importante nella seconda metà dell’anno sarà la pubblicazione della comunicazione della Commissione europea sul piano di emergenza per garantire l’approvvigionamento alimentare e la sicurezza alimentare. Molte parti interessate sono impazienti di vedere questa tabella di marcia, che senza dubbio stimolerà il dibattito sulla necessità di un forte piano d’azione in caso di crisi future per garantire un approvvigionamento costante di alimenti nutrienti e di alta qualità in Europa. La salute delle piante e degli animali sono due questioni che ogni presidenza porta avanti, in un modo o nell’altro, a causa del ruolo importante di questi dossier per la sicurezza alimentare e del loro contributo alla biodiversità e all’ambiente. Per quanto riguarda la salute delle piante, la presidenza slovena avrà l’importante compito di coordinare le posizioni degli Stati membri e della Commissione sul rispetto dei requisiti fitosanitari per piante e prodotti vegetali nei negoziati sugli accordi commerciali con i paesi terzi.

Sostenibilità

Rispetto alla salute e al benessere degli animali, vediamo che la presidenza intende continuare a concentrarsi sulla biosicurezza e proseguirà il lavoro sul benessere degli animali sulla base dell’atteso rapporto di controllo dell’adeguatezza e della valutazione d’impatto iniziale sulla legislazione dell’Ue sul benessere degli animali. Crediamo nei meccanismi in materia di benessere animale orientati al mercato e nel principio del “meno possibile, quanto necessario” per il trattamento dei nostri animali, secondo un approccio “One Health” in cui la collaborazione tra salute umana e animale sarebbe vitale per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. La presidenza slovena dovrà concentrarsi su un altro importante dossier che sarà dibattuto a lungo dall’inizio di settembre: la strategia forestale dell’Unione. La proposta pubblicata dalla Commissione a luglio ha purtroppo dimostrato di essere tutt’altro che rappresentativa della realtà sul campo. Spetta ora alla presidenza del Consiglio e al Parlamento europeo condurre ulteriori discussioni sul ruolo delle foreste e dei proprietari di foreste, in particolare sul loro contributo per continuare a migliorare la gestione sostenibile delle foreste nell’Ue e promuovere il ruolo multifunzionale delle foreste. Non possiamo ignorare completamente ciò che l’Ue ha realizzato finora e reinventare la ruota su come gestire le nostre foreste. Sono convinto che la maggiore conservazione della biodiversità forestale possa andare di pari passo con l’ulteriore sviluppo dei settori forestali e della bioeconomia europei. Infine, è consuetudine in materia agricola che la presidenza del Consiglio a rotazione evidenzi una questione specifica di rilievo per il proprio paese. Considerando che la Slovenia vanta una lunga tradizione di apicoltura e tre IG di miele registrate (Slovenski med (Igp), Kočevski gozdni med (Igp) e Kraški med (Dop), non sorprende chela presidenza abbia scelto questo tema. Comprendo e appoggio pienamente questa scelta. Come indicato di recente dalla relazione Europol e Interpol sull’operazione Opson 2020 sulle frodi alimentari, l’adulterazione e la contraffazione del miele sono tra i principali motivi di preoccupazione, essendo pratiche diffuse che danneggiano la produzione di miele europea e mettono in pericolo la protezione dei consumatori e la sicurezza alimentare. Dovrebbero essere intraprese diverse azioni per affrontare la questione, il primo passo importante è quello di rafforzare l’etichettatura.

Come sappiamo, i consumatori sono sempre più interessati all’etichettatura. Tuttavia, la normativa attuale non aiuta i consumatori dell’UE. Il gruppo di lavoro “Miele” del Copa-Cogeca chiede da tempo un’azione più incisiva per migliorare la direttiva sul miele e indicare chiaramente i paesi di origine del miele. Sono molto lieto di vedere che la presidenza promuove questo dossier. In effetti, è importante per i consumatori europei, vitale per la sopravvivenza dell’apicoltura europea e un primo passo nella lotta contro le diffuse frodi sul miele. Ci sono molte aspettative nei confronti della presidenza slovena in materia di agricoltura. Il dibattito sulla strategia forestale dell’Ue ha dimostrato ancora una volta che agricoltori, proprietari di foreste e cooperative agricole devono essere ascoltati e consultati. Saranno loro che dovranno gestire sul campo i diversi ordini politici imposti dall’alto. Se l’elenco delle questioni che ho appena delineato conferma una cosa, questa è che il successo della maggior parte delle iniziative del Green Deal sarà raggiunto con il contributo delle comunità agricole e forestali».

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