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LA WTO VUOLE DISCUTERE I SUSSIDI

da | 4 Mag 2021 | Internazionale

Ngozi Okonjo-Iweala, nuova direttrice del Copa-Cogeca

L’amministratore delegato dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, Ngozi Okonjo-Iweala, nominata il 15 febbraio, intende discutere dei sussidi industriali della Cina ma anche degli aiuti statali agli agricoltori, come la Pac europea, come parte degli sforzi per migliorare il sistema commerciale multilaterale. Lo riporta il sito euractiv.com. In una videoconferenza organizzata dalla Commissione europea il 26 aprile, Okonjo-Iweala ha affermato che una delle sue tre priorità per quest’anno sarà quella di affrontare i sussidi agricoli, che sono generalmente appannaggio delle nazioni sviluppate tra cui gli Stati Uniti e l’Ue.

Questa è una questione “molto cara” a molti membri del Wto, in particolar modo alle nazioni in via di sviluppo, ha aggiunto, ribadendo che «dobbiamo cercare di ottenere risultati» durante la riunione ministeriale dell’organizzazione che avrà luogo entro la fine dell’anno. Secondo Okonjo-Iweala, è necessario ottenere risultati per quanto riguarda i sussidi alla pesca e nel facilitare l’accesso delle persone nei paesi poveri ai vaccini anticovid, «proteggendo la ricerca e lo sviluppo».

Okonjo-Iweala, un’economista nigeriana che è diventata quest’anno la prima candidata africana e la prima donna a guidare il Wto, ha inserito la discussione sui sussidi agricoli contestualizzandola nell’opportunità di come affrontare la Cina, compresi i suoi sussidi industriali.

Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis, responsabile per il commercio, ha affermato durante lo stesso evento che il sostegno statale fornito dalle autorità cinesi alle sue aziende è una delle questioni che l’Europa, gli Stati Uniti e altri paesi come il Giappone stanno cercando di affrontare insieme proprio attraverso il Wto.

L’Ue e gli Usa stanno anche facendo pressione su Pechino perché apra la sua economia e  porre fine al trasferimento forzato di tecnologia imposto alle aziende straniere sul suo territorio.

Il peso della Cina nel WTO

Okonjo-Iweala ha evidenziato come la Cina abbia un peso “molto significativo” nel Wto, ricordando che rappresenta un quarto delle esportazioni globali, ricordando anche che Pechino vuole vedere progressi sui sussidi agricoli, che attualmente rappresentano circa mille miliardi di di euro e potrebbero raddoppiare entro il 2030.

«Vorrei guardare ai sussidi su tutta la linea e vedere come da tutte le prospettive stiamo creando un campo di gioco equo», ha aggiunto. Come punto di partenza, ha spiegato che il Wto sta cooperando con la Banca Mondiale e l’Ocse per prendere in esame tutti i sussidi. Okonjo-Iweala era fiduciosa che, una volta chiariti i dati, comprese le ricadute negative dei sussidi industriali, la Cina sarà disposta a intervenire. Con la possibilità, ha messo in evidenza, di fare qualche passo avanti.

Ha aggiunto che è “importante” che la Cina non si senta presa di mira. «Quando la Cina si sente presa di mira, e si tratta solo della Cina, si ottiene molta resistenza», ha ribadito.

L’Europa e gli Stati Uniti stanno cercando di aggiornare il regolamento del Wto per affrontare meglio le nuove sfide, comprese quelle portate dall’ascesa della Cina o dall’economia digitale, ma qualsiasi cambiamento nel sistema commerciale multilaterale richiede il consenso dei 164 membri.

«È chiaro che dobbiamo impegnarci con la Cina, e trovare un modo per gestire la relazione con la seconda più grande economia mondiale», ha concluso. il suo Pil dovrebbe superare gli Stati Uniti nei prossimi anni. L’anno scorso, la Cina è diventata anche il principale partner commerciale dell’Ue, davanti agli Stati Uniti.

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