Ricerca Avanzata





Data inizio:

Data fine:

VIA LIBERA ALLA RIFORMA BIO

da | 20 Nov 2017 | Uncategorized

BIO

Oggi i paesi Ue hanno approvato l’accordo sul nuovo regolamento per il settore biologico. Si chiude un iter lungo oltre tre anni. Il compromesso, frutto di un accordo faticosamente raggiunto dalle istituzioni Ue nel giugno scorso doveva avere l’avallo dei ministri dell’agricoltura nel consiglio del 17 e 18 luglio, ma era stato rimandato per la richiesta di chiarimenti da parte di diversi paesi. Il testo passa ora all’Europarlamento per l’ok formale. Il nuovo regolamento si applicherà dal gennaio 2021, prevede l’armonizzazione di molte norme di paesi Ue, modifiche su controlli e importazioni di prodotti bio in Europa e introduce novità come la certificazione di gruppo per le piccole aziende. Il settore dell’agricoltura biologica, nell’Unione europea, vale 27 miliardi di dollari e ha una crescita del 125% in 10 anni. Alcune delle regole che lo normano, però, sono vecchie di vent’anni. Motivo per cui il Consiglio europeo ha dato il suo “endorsement” all’accordo raggiunto dopo più di tre anni di negoziati tra i Paesi membri per un aggiornamento delle normative, che dovrà però essere approvato dal Parlamento europeo. «Spero che i co-legislatori possano ora procedere velocemente portando alla conclusione la prima lettura dell’accordo e facilitando la sua entrata in vigore nel 2021», ha dichiarato il commissario europeo per l’Agricoltura, Phil Hogan, parlando di «un’altra pietra miliare per il settore» e ricordando che le nuove regole mettono fine all’attuale sistema ‘à la carte’ di eccezioni, dal momento che «le stesse norma si applicheranno a tutti i produttori bio e a tutti i prodotti venduti nella Ue».

Nello specifico, per potersi fregiare del logo Ue a foglia verde che contrassegna i prodotti agroalimentari bio, i coltivatori dovranno rifarsi tutti agli stessi standard, sia che operino all’interno dell’Unione, sia che esportino qui da altre nazioni del mondo. Le norme si applicheranno ai prodotti vivi e non processati, inclusi i semi. Ma anche quelli processati, che otterranno il riconoscimento solo se almento il 95% degli ingredienti da agricoltura che contengono sono bio. Tutto questo, però, non si tradurrà in ulteriori controlli o “più burocrazia”, sottolinea la Commissione Ue in una nota. La procedura standard prevederà controlli annuali effettuati a livello di Stati membri, con le autorità che dopo tre anni consecutivi di ispezioni su un produttore senza che vengano rilevate infrazioni potranno decidere di agire ad annate alterne. Altri miglioramenti sono poi previsti a livello di semplificazione, coi piccoli coltivatori che, ad esempio, potranno optare per delle certificazioni di gruppo.

Le nuove norme – oltre a confermare il divieto di utilizzo di sostanze non autorizzate come i pesticidi -, prevedono nuove misure pensate per ridurre i rischi di “contaminazione” accidentale. Un altro punto importante che riaffermano, poi, è quello per cui le piante coltivate in maniera biologica devono essere nutrite principalmente attraverso l’ecosistema del suolo. In quest’ottica, si andrà verso l’abbandono per questo tipo di agricoltura di altri metodi impiegati tipicamente nelle serre. L’utilizzo dei cosiddetti “demarcated beds”, cioè le vasche sollevate dal terreno, sarà comunque permesso per altri 10 anni negli Stati membri in cui queste pratica è stata già autorizzata per il biologico.

Iscriviti alla nostra Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter e al servizio Whatsapp!

Informativa sulla Privacy

Informativa sulla Privacy - WhatsApp

Cliccando "Accetto le condizioni" verrà conferito il consenso al trattamento dei dati di cui all’informativa privacy ex art. 13 GDPR. *

* Campo obbligatorio