La nuova legge n. 76/2016 sulle unioni civili e i rapporti di convivenza ha ricadute anche sui rapporti agrari, ad esempio nella definizione di impresa familiare coltivatrice, nella nozione di conduzione diretta, in tutti i rapporti di circolazione dei fondi rustici, laddove sia applicata la disciplina della comunione legale. Lo ricorda l’Unione agricoltori di Milano che sottolinea «la necessità che all’atto di stipula di qualsivoglia contratto o di atto di trasferimento sia definita in termini esatti e completi la posizione giuridica della parte nell’assetto familiare, se esistente, al fine di applicare correttamente il regime patrimoniale ed economico. Anche nei rapporti con la Pubblica Amministrazione (ad esempio sul piano fiscale) l’esistenza dell’unione civile va annunciata, al fine di poter porre il partner dell’unione stessa nelle condizioni di poter subentrare nella posizione economica e patrimoniale dell’altro. Altrettanto tale legge ha una ricaduta sulle successioni nel senso che alle parti dell’unione civile dello stesso sesso si applicano le medesime disposizioni in vigore per le successioni ereditarie nel matrimonio».