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«UNA DIGA CONTRO LA SICCITÀ»

da | 15 Dic 2017 | Non solo riso

Il 2017 è stato il secondo anno più caldo del pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,91 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. Le anomalie sono state evidenti anche in Italia dove la primavera 2017, dal punto di vista meteorologico, è stata la seconda più calda dal 1800, con +1,9 gradi ma a giugno lo scarto è stato addirittura di +3,2 gradi, secondo il Cnr.

Anche le province di Vercelli e Biella, in particolare nell’area della Baraggia hanno fortemente risentito della siccità che dalla primavera si è protratta all’intera estate facendo registrare varie problematiche alle colture (tra cui il riso) per cui le nevicate di questi giorni non devono far dimenticare la situazione dei mesi scorsi: anzi, la neve che si è accumulata sulle alpi valsesiane e biellesi, va considerata come una risorsa che, anziché dispersa con il progredire del disgelo, va trattenuta quanto più possibile sul territorio, serbatoio necessario non solo per l’agricoltura. Da inizio anno, infatti, complessivamente il calo di pioggia nelle nostre province è stato di oltre il 30% con punte del  50–70% registrate nel mese di settembre  su un’ampia area della regione. Questi dati, unitamente ai valori delle alte temperature, hanno determinato un deficit idrico insopportabile per il comparto agricolo con molti canali irrigui asciutti nei momenti di massima esigenza.

«A fronte della situazione che i nostri imprenditori hanno vissuto nei mesi scorsi, è necessario attivarsi per prevenire tali fenomeni ed essere pronti ad affrontare il ripresentarsi di una eventuale siccità così severa – spiega il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole -. Per tale motivo, chiediamo alla Regione di aprire al più presto un tavolo di lavoro per rivisitare la normativa vigente in materia di utilizzo dell’acqua a scopi irrigui e valutare strumenti idonee, applicabili su tutto il territorio regionale, per migliorare la gestione di situazioni simili a quelle recentemente verificatesi ed essere in grado di supportare con le giuste formule sia le imprese agricole sia l’attività svolta dai consorzi irrigui».

Il presidente Dellarole torna anche sulla questione degli invasi e, in particolare, sulla diga della Valsessera: «Un’opera a beneficio dell’intera collettività: la realizzazione di nuove infrastrutture porterebbe benefici all’intero complesso irriguo biellese e vercellese e garantirebbe un sistema idro-potabile moderno e con costi ridotti, indirizzato in primis a proteggere i nostri paesi dal rischio di emergenze idriche. Consentirebbe inoltre di eliminare i pozzi (stimati in circa 330) attualmente in uso presso Comuni e cascine, contribuendo così all’innalzamento della falda sotterranea e all’abbattimento dei costi energetici per il sollevamento».

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