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UN MARCHIO PER CREARE VALORE

da | 18 Nov 2017 | NEWS

Il marchio inventato dalla Regione per promuovere il riso piemontese ricorda Silvana Mangano, Riso Amaro e l’epopea delle mondine. Insomma, si torna alla tradizione con Piemondina, un marchio che strizza l’occhio alla storia del Novecento e alla ruralità come l’hanno vissuta per secoli novaresi e vercellesi, con la schiena piegata e l’acqua fino alle ginocchia, ora per trapiantare, ora per mondare le risaie.

Con l’approvazione da parte della Giunta regionale venerdì, su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, è partita dunque la campagna di valorizzazione del riso piemontese promossa dall’assessorato regionale all’agricoltura. Si lavorerà sul modello del fortunato “Piemunto”, che ha aperto la pista nel mondo del latte: il marchio “Piemondina” comparirà sugli scaffali dei supermercati e dei grandi centri commerciali che aderiranno all’iniziativa, ha annunciato oggi lo stesso Ferrero presentando l’iniziativa a Vercelli.

«Il riso piemontese rappresenta, con i suoi quasi 117 mila ettari coltivati, oltre la metà del riso prodotto in Italia (siamo intorno ai 230 mila ettari) – ha dichiarato Ferrero -. Una realtà che, con i suoi oltre 1800 produttori, rappresenta una eccellenza non solo per quantità, ma anche per qualità del prodotto, per l’attenzione all’ambiente nelle coltivazioni, per la storia e la tradizione culturale che incarna. Non poteva dunque mancare un marchio che garantisse ai cittadini il legame territoriale del nostro riso. Qui siamo oltre l’etichettatura, che pure abbiamo fortemente voluto, per celebrare un prodotto che da quasi 200 anni ha garantito fama e redditività a una parte importante del nostro Piemonte e che, siamo convinti, deve giocare un ruolo di grande importanza nel futuro del nostro agroalimentare».

Ma concretamente, cosa succederà? Secondo il dossier presentato in Giunta (SCARICA IL DOSSIER PIEMONDINA e SCARICA LA DELIBERA DI GIUNTA) il marchio non sarà l’ennesimo logo da apporre sulla confezione di riso ma potrà essere richiesto dalle società di distribuzione allo scopo di organizzare campagne di promozione e valorizzazione del riso prodotto in Piemonte e lavorato in Regione o nelle province vicine. Utilizzando questo marchio, la Gdo potrà partecipare alle iniziative di promozione che la Regione intende attivare a sostegno di questo prodotto, per valorizzare quindi il riso piemontese rispetto agli altri. Piemondina, infatti, ha un claim “risaie piemontesi” che fa esplicito riferimento al prodotto della terra, ma ne beneficerà anche quel riso piemontese che, eventualmente, viene lavorato in province appartenenti a altre Regioni ma confinanti con il Piemonte. La Regione confida che questo strumento di marketing, che fa leva sull’appeal crescente del prodotto locale sui mercati alimentari, abbia successo – tant’è che si riserva di rivendicarne i diritti commerciali negli anni futuri – ed espleterà direttamente i controlli sui concessionari.

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