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IL SEGRETO INDUSTRIALE NON VALE

da | 25 Nov 2016 | Non solo riso

glifosate

europa-uePartendo dal glifosato, l’Europa smantella il segreto industriale sugli agrofarmaci: la tutela del segreto commerciale e industriale, infatti, non può più essere opposta alla divulgazione delle cosiddette “informazioni sulle emissioni nell’ambiente” che comprendono, in particolare, quelle relative alla natura e agli effetti delle emissioni di un pesticida nell’aria, nell’acqua, nel suolo o sulle piante. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione europea con le sentenze nelle cause c-673/13 p commissione/stichting greenpeace nederland e pan europe e c-442/14 bayer cropscience e stichting de bijenstichting/college voor de toelating van gewasbeschermingsmiddelen en biociden. Nel primo caso, tutto è nato da una richiesta di accesso a una serie di documenti riguardanti la prima autorizzazione all’immissione in commercio del glifosato. La Commissione ha autorizzato l’accesso, tranne che per una parte del progetto della relazione di valutazione redatta dalla Germania, e ha motivato il proprio diniego indicando che il documento conteneva informazioni riservate sui diritti di proprietà intellettuale dei richiedenti l’autorizzazione del glifosate, ossia, in particolare, sulla composizione chimica dettagliata di tale sostanza, sul suo processo di fabbricazione nonché sulle impurità e sulla composizione dei prodotti finiti. Le due associazioni si sono rivolte al Tribunale dell’Unione europea con un ricorso volto all’annullamento di tale decisione di diniego emessa dalla Commissione. Con sentenza dell’8 ottobre 20132, il Tribunale ha accolto il predetto ricorso. Secondo il Tribunale, alcune parti del documento controverso contenevano informazioni riguardanti le emissioni nell’ambiente. Di conseguenza, la Commissione avrebbe dovuto concedere alle associazioni l’accesso a dette parti del documento, senza poter invocare la riservatezza delle informazioni commerciali o industriali. L’altra controversia riguarda invece le api. (SCARICA IL COMUNICATO INTEGRALE DELLA CORTE)

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