Ci sono voluti cinque anni, ma ora i risultati di uno dei primi progetti di internazionalizzazione promosso dalla Confagricoltura sarda cominciano a farsi vedere. Per una ventina di piccole aziende produttrici di olio, vino, miele, formaggi, riso e zafferano si sono aperte le porte della commercializzazione in Germania e Bulgaria. Il processo che ha portato le aziende partecipanti, selezionate fra i 635 associati di Confagricoltura, a partecipare di recente a iniziative promozionali a Berlino e Sofia stato lungo. Il progetto ®Reti di partenariato per la valorizzazione e diffusione dei prodotti agroalimentari e servizi turistici della Sardegna¯, che si inserisce nel programma di internazionalizzazione della Regione previsto dall’articolo 9 della legge 37, iniziato nel 2002 e ha richiesto un lavoro suddiviso in sei fasi, dal censimento, alla realizzazione del sito www.confagricoltura.sardegna.it – che, al momento, non risulta operativo – all’animazione economica, alla formazione a distanza degli operatori, fino alla promozione finale. Il progetto, costato 400 mila, di cui 300 mila provenienti dalla giunta regionale e 100 mila da Confagricoltura, ha consentito ad alcune aziende di aumentare la vendita dei propri prodotti, e in alcuni casi, anche a prezzi ottimi. Nel caso della Bulgaria, a Sofia ci sono stati anche incontri istituzionali con l’ambasciatore italiano e il sindaco Boiko Borissov. ®L’incontro stato fortunato – ha detto l’assessore e vice sindaco di Cagliari Maurizio Onorato, direttore di Confagricoltura – perch siamo stati invitati in Etiopia dove servono investimenti nel settore zootecnico, e questo pu aprire le porte ad altre aziende¯. Il mercato bulgaro inoltre presenta buone possibilit di investimento per gli imprenditori sardi. La terra costa poco, 1500 – 2000 all’ettaro, cos come il lavoro, ma rimane il problema di una burocrazia spaventosa. Nonostante a Sofia ci sia l’unico circolo di emigrati sardi dell’Est Europa, i cavilli e passaggi burocratici hanno scoraggiato alcune imprese sarde aderenti al progetto, ma ora che anche la Bulgaria entrata nell’Unione Europea sar tutto pi facile. Il prossimo appuntamento sar a Mosca e a San Pietroburgo, altro mercato di grande interesse. Ora i soldi del finanziamento sono finiti, ma Confagricoltura spera di poter fare leva sull’esperienza acquisita per poter ampliare il numero di aziende che vogliono esportare, puntando anche sul bisogno di trasferimento di know – how di paesi esteri.