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da | 11 Nov 2020 | NEWS

Alluvioni nelle risaie

Nel corso della conferenza stampa tenutasi on-line il 9 novembre 2020 Confagricoltura Piemonte ha analizzato l’andamento dell’annata agraria che si chiude l’11 novembre, mettendo in luce la situazione e le prospettive dell’agricoltura piemontese.

Risaie in sofferenza: i dati dell’Ente Risi dichiarati da Paolo Carrà

In primo luogo, Confagricoltura ha evidenziato un andamento positivo delle produzioni vegetali, con prezzi in rialzo ma non ancora a livelli ottimali per i cereali. Annata difficile per il riso, segnata dalla violenta grandinata del 24 settembre, che ha colpito al confine tra Pavia e Novara, e dalle fortissime piogge del 2 e 3 ottobre: la produzione sarà inferiore di circa il 10 – 15% rispetto all’anno scorso ma il raccolto è di buona qualità e i prezzi sono interessanti.

Quale portavoce del comparto risicolo, era presente all’incontro Paolo Carrà, presidente dell’Ente Risi, che ha spiegato: «Per quanto riguarda il 2020 la superficie risicola ha registrato un incremento di 7.000 ettari rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 227.000 ettari. La produzione non è ancora stimata perché stiamo ancora raccogliendo le denunce dei risicoltori. Prevediamo però che l’andamento climatico estivo abbia determinato una diminuzione della resa ad ettaro. I punti critici del settore sono sempre legati alle importazioni anche se abbiamo registrato un calo quest’anno di circa l’11%, ma si tratta di una situazione contingente legata all’evento Covid di marzo – aprile. Evento che ha anche determinato una forte riduzione degli stock consentendoci quindi al primo di settembre di trovarci con un mercato molto alleggerito, con stock fisiologici: questo ha determinato un incremento dei prezzi del risone che non riguardano tutti i comparti ma riguardano in particolar modo il riso Indica, per il quale mancano circa 12.000 ettari all’appello, il riso da risotto che ha subito delle problematiche legate alla chiusura dei ristoranti, così come il riso tondo che da un lato ha visto un aumento di superficie nella primavera 2020 e dall’altro ha subìto il contraccolpo della riduzione della richiesta, soprattutto da parte dei ristoranti di sushi che costituiscono una grande valvola per il riso tondo italiano.

Sul fronte dell’export c’è stato un incremento ma solo a livello europeo con un trend abbastanza costante. Un dato positivo riguarda il fatto che il Consiglio Europeo ha confermato che ogni stato membro deciderà sulla condizionalità rafforzata, una richiesta avanzata dal ministro Teresa Bellanova: dovrebbe essere mantenuto il greening e dovrebbero essere evitate rotazioni o altre pratiche che per il riso risulterebbero complicate. Ci preoccupa invece il periodo transitorio sul quale non abbiamo ancora dei punti ben definiti come non abbiamo dei punti ben definiti su quello che saranno i titoli: ovviamente per tutti i settori che hanno titoli alti il mantenimento dei titoli storici si può difendere a spada tratta. Avremo anche il problema della Brexit perché, così come oggi impostata, mette in forse circa 80.000 tonnellate di riso bianco, mercato molto importante per l’agricoltura italiana. Abbiamo poi il ricorso della Cambogia all’Unione Europea, la clausola di salvaguardia ha la durata di 3 anni e si apre una fase delicata dal punto di vista giudiziario. Un altro aspetto che abbiamo affrontato come Ente Risi attraverso il progetto Riso Bio System sono le criticità molto forti soprattutto dal punto di vista dei controlli. Per quanto riguarda la questione dell’alluvione Ente Risi si è subito attivata e ha redatto un dossier che è stato inviato anche al ministro Bellanova».

Come reagire all’emergenza sanitaria secondo Confagricoltura Piemonte

Confagricoltura Piemonte ha sottolineato anche come l’emergenza sanitaria abbia acuito le difficoltà del settore primario, già fortemente indebolito. In questo contesto risulta indispensabile favorire la competitività delle imprese, consolidare le strutture aziendali, non trascurare gli investimenti in innovazione e sviluppo, assicurare una promozione coordinata del nostro agroalimentare in Italia e all’estero. Indispensabile anche sfruttare tutte le risorse a disposizione, a partire da quelle del programma di sviluppo rurale che continua a manifestare forti deficit per quanto riguarda la capacità di spesa. Confagricoltura ha rivolto infine un appello alle istituzioni, evidenziando due emergenze, la prima connessa ai danni da selvatici e la seconda legata ai danni alluvionali di inizio ottobre: nel secondo caso bisogna assicurare un’adeguata manutenzione di fiumi e torrenti, favorire il ripristino delle reti irrigue minori, investire per la creazione di invasi.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti il presidente e direttore regionale di Confagricoltura Enrico Allasia ed Ercole Zuccaro, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, il presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia, il presidente di ANBI Piemonte (l’associazione che rappresenta i consorzi irrigui e di bonifica) Vittorio Viora, il presidente nazionale dell’UNCEM (Unione dei comuni montani) Marco Bussone e il componente della Giunta nazionale Confagricoltura Luca Brondelli di Brondello. Autore: Milena Zarbà

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