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FOCUS SUI CEREALI

da | 14 Ott 2020 | Non solo riso

Cereali

In un webinar in lingua francese, tenutosi il 2 ottobre, France Export Céréales in collaborazione con Roma Cereali, ha analizzato l’andamento del bilancio dei cereali a livello mondiale e francese ed ha effettuato alcune previsioni per la campagna 2021.

L’apertura del convegno è stata affidata a David Granieri, presidente di Agro Camera: «AgroCamera svolge un grande ruolo di rilevazione delle quotazioni dei prodotti all’ingrosso e in questo contesto si colloca anche la promozione di occasione di confronto tra gli operatori. Collaboriamo da diversi anni con France Export Céréal per la realizzazione di questo momento di approfondimento dedicato al mercato francese, tradizionalmente partner commerciale delle nostre imprese di trasformazione. L’attuale dimensione globale di un mercato in cui i flussi di fornitura sono in larga parte internazionali è emersa ancora di più nel periodo di lockdown, quando ancora nel nostro Paese ma anche a livello europeo c’è stato un attento studio dei fenomeni collegati alla reazione dei mercati a valle delle catene di approvvigionamento delle principali commodities. Il comparto agroalimentare ha tenuto anche se si è registrato un effetto panico che ha portato alla corsa a fare scorte: questo fenomeno anche posto in risalto le criticità nei flussi determinati da carenze logistiche e strutturali su cui sarà necessario lavorare in particolare nel nostro Paese. Questo elemento ha però avuto il vantaggio di confermare il coraggio e l’impegno di tante imprese che hanno continuato il proprio lavoro in condizioni spesso problematiche, garantendo così condizioni di stabilità sociale. Il nostro è un impegno condiviso con i nostri colleghi francesi, ai quali siamo vicini in questo momento, e l’incontro di oggi è un segnale della volontà di continuare a lavorare al servizio delle imprese di entrambi i nostri Paesi che sono accomunati da un forte impegno per la qualità.»

Il bilancio dei cereali a livello francese e mondiale

Tra i relatori, Philippe Paquotte, di FranceAgriMer, che ha tracciato le linee fondamentali del bilancio dei cereali a livello francese e mondiale: «La campagna 2020 si caratterizza per quotazioni generate da un flusso notevole di export e da condizioni climatiche estreme. Si sono registrate quotazioni importanti soprattutto dall’inizio della campagna. Da giugno 2020 l’export dei paesi terzi risulta penalizzato dalla parità euro/USD e ad inizio settembre la risalita dei prezzi del Mar Nero rende nuovamente competitivo il frumento dell’Unione Europea, con forte domanda da parte della Cina che all’inizio della campagna sostiene i prezzi UE e Francia. L’orzo australiano è risultato penalizzato dalla tensione Cina-Australia. Nel 2019/2020 all’interno dell’Unione Europea si è registrato un calo generalizzato delle superfici e lo stock di riporto risulta debole, con i fondamentali delle quotazioni europee di grano duro al rialzo. Degna di nota anche la forte domanda di pasta e semola durante la crisi sanitaria».

Adeline Streiff di Arvalis – Institut du végétal ha poi approfondito gli aspetti relativi alla qualità della campagna cerealicola francese 2020: « L’evoluzione delle superfici coltivate ha registrato una riduzione del grano tenero (-14%) rispetto al 2019, un incremento del grano duro (+3%), una flessione dell’orzo invernale (-8%) e una crescita dell’orzo primaverile (+22%). Se si vuole tracciare un bilancio della campagna 2020 bisogna premettere che è stata estremamente complicata: in autunno piogge stranamente frequenti e abbondanti hanno reso le semine difficili e reso necessario lo scaglionamento delle date di semina. Al contrario, in primavera si sono verificate condizioni di siccità, con comparsa di stress idrico e suoli superficiali maggiormente toccati rispetto ai suoli profondi, con un generale deterioramento delle condizioni di valorizzazione dell’azoto, fatta eccezione per il terzo apporto azotato. Le rese si sono quindi rivelate molto eterogenee. In estate, il clima favorevole ha garantito buone condizioni per la raccolta e il mantenimento dei criteri di qualità. Per quanto riguarda il grano tenero, le forti precipitazioni autunnali e la siccità primaverile fanno registrare una produzione in calo. Le superfici coltivate si aggirano intorno ai 4,3 m/ha, la resa media è pari a 68,9 quintali per ettaro e la produzione si assesta sulle 29,5 mt. L’orientamento qualitativo della produzione rimane tuttavia costante. Durante la raccolta il grano risultava molto secco con un umidità media del 12,7% ed elevati indici di caduta di Hagberg (misura dell’attività enzimatica dell’alfa-amilasi su un impasto di farina-acqua). Il peso specifico è elevato, con una media nazionale di 79,2 kg/hl. Nel 2019 gli agricoltori francesi hanno seminato per il 92% varietà panificabili garantendo elevata omogeneità del prodotto, i cui criteri risultano favorevoli a una buona qualità molitoria: i frumenti francesi sono classificati come hard, sono poco cinerei e presentano un peso dei mille semi elevato (39,0 g/MS di media).

Il tenore proteico è soddisfacente (11,6% di media) e il raccolto 2020 ha raggiunto un buon livello di qualità panificabile, con i tre quarti circa del raccolto superiore ai 170 W.

Calo del grano duro: i dati sui cereali francesi

Per quanto riguarda il grano duro, la produzione risulta essere in calo, con un’estensione delle superfici coltivate che si aggira intorno ai 250.596 ed una resa media di 51,5 q/ha, con una produzione di 1,3 mt.

Il grano duro della campagna 2020 presenta elevato tenore proteico (14,2% di media) e un buon peso specifico (78,2 kg/hl). Il tenore di umidità risulta favorevole a una buona conservazione (12,2%) e l’indice di caduta di Hagberg risulta eterogeneo tra i bacini (67% del Frumento al di sopra dei 250s). Pochissimi semi risultano germinati, macchiettati o colpiti da fusariosi (61% del Frumento al di sotto del 3%). Si registra generalmente una buona vetrosità (88%) e un indice di giallo pari a 39,2.

Christophe Vinet, di CAVAC, ha delineato le linee guida relative all’organizzazione della filiera del grano duro francese: «CAVAC è un gruppo cooperativo agricolo e agroindustriale e i nostri obiettivi per un’agricoltura positiva sono innanzitutto quello di fornire soluzioni innovative agli agricoltori attraverso un approccio globale che risponde alle diversità delle aziende agricole del territorio. In secondo luogo intendiamo rispondere alle attese dei consumatori per garantire loro prodotti di qualità ma investendo sulle nuove modalità di consumo (filiera corta, e-commerce, agricoltura bio, commercio equo e solidale). Tra i nostri obbiettivi c’è poi quello di costruire filiere sostenibili, fondatrici di valori per gli agricoltori e per i nostri clienti, innovando nella crescita verde e valorizzando i co-prodotti dell’agricoltura. L’organizzazione di CAVAC si articola in quattro settori, da quello vegetale a quello agro-industriale, al settore animale, al settore della distribuzione: per quanto riguarda il settore vegetale, ci occupiamo di cereali, di rifornimenti, di sementi ed ortaggi, nonché di canapa. I dati chiave relativi alla produzione vegetale consistono in una produzione vegetale di 831.000 tonnellate, 9.400 ha dedicati alla produzione di sementi, un fatturato di 93 milioni di euro dai rifornimenti e 4.100 ha coltivati ad ortaggi.

Le quattro zone di produzione francese si situano a sud di Parigi, a sud di Nantes (La Rochelle), nell’area di Tolosa e a nord di Marsiglia. La situazione geografica specifica del grano duro a La Rochelle ha consentito un raccolto di grano tenero pari a 400 mila tonnellate, di grano duro pari 120000 tonnellate, di mais pari a  150.000 tonnellate ed altri prodotti per 80.000 tonnellate. Il grano duro ha beneficiato di un’attenta opera di selezione al fine di incrementarne la resistenza alle intemperie, dato che le zona di produzione è particolarmente ventosa, diminuirne la sensibilità alla macchiettatura ed alla bianconatura e a mantenere sotto controllo l’indice di giallo.

Inoltre, dall’analisi della struttura alla vendita delle sementi certificate al raccolto, i nostri tecnici hanno fornito controllo tecnico sul campo, attraverso analisi dei residui azotati e il calcolo del frazionamento degli azotati via satellite, il calcolo del rischio di malattia attraverso appositi software. Prima della raccolta è stata eseguita una verifica del rischio di micotossina, con uno studio della qualità, e la separazione in lotti resa grano duro. A La Baie de l’Aiguillon si è registrata una produzione tra i 50 e i 65 quintali/ ettaro. Il nostro centro di raccolta del frumento si trova a San Michel en l’Herm e qui vengono eseguite la separazione in lotti e l’analisi di mitadine, proteine e PS. Il centro di lavorazione del frumento si trova a Sainte Gemme La Plaine e vi si eseguono la pulitura, la calibratura e la cernita dei chicchi spezzati al fine di raggiungere la massima omogeneità possibile. Il centro di spedizione si trova infine a Le Sable d’Olonne. Caratterizzandosi per le specificità dei territori in cui opera, CAVAC si impegna a garantire un reddito per gli agricoltori e a preservare l’occupazione locale rafforzando il partenariato tra tutti gli attori della filiera in modo che la filiera stessa nel suo complesso ne guadagna in fiducia per investire e rendere stabili direttamente o indirettamente i posti di lavoro».

La conclusione del Convegno è stata affidata a Jacques de Loisy, Amministratore di France Export Céréales. Autore: Milena Zarbà

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