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FERRARIS: UN CONTINGENTE SUI PMA

da | 7 Giu 2015 | NEWS

ferrarisSe non ci sarà la clausola di salvaguardia, che almeno si applichi un contingente alle importazioni dai Pma (Eba). E’ la richiesta del gruppo di lavoro riso del Copa-Cogeca, che il presidente Giuseppe Ferraris (foto piccola) illustra in esclusiva a Risoitaliano. Un appello che vienta particolarmente accorato dopo la conferma delle triangolazioni che sono effettuate sul riso cambogiano, violando lo spirito della direttiva Eba e della concessione di esenzioni all’importazione di riso dalla Cambogia.

Bruxelles non vuole applicare la clausola di salvaguardia e fermare il riso cambogiano perché sostiene che il riso europeo è remunerativo. Cosa rispondete?

Che i prezzi dei risoni sono sufficientemente remunerativi in tutti i Paesi produttori perché c’è poca disponibilità di prodotto e che si prospetta un leggero aumento della produzione europea nel 2015. In Italia e Grecia, ad esempio, è prevista una maggiore superficie coltivata con varietà japonica, a fronte di un calo delle varietà indica. In Francia il calo di superficie si registra per tutte le tipologie, come abbiamo verificato riunendo il gruppo di lavoro riso, al quale purtroppo non ha partecipato la Spagna. Questo non significa affatto che la crisi sia scongiurata: tra il 14 settembre 2014 e il 15 maggio 2015 le importazioni totali di riso (incluse rotture) sono cresciute del 12,2% rispetto allo stesso periodo della campagna 2013-14. La quota importata senza dazio dai paesi EBA rappresenta il 30% dell’import totale. Il Myanmar conferma un tasso di crescita record (+116% e un totale di 53.688 tonnellate), avendo già più che raddoppiato il quantitativo esportato nella scorsa campagna (in particolare rotture), mentre la Cambogia sembra al momento relativamente stabile (-1% e un totale di 183.015 tonnellate): il Gruppo di lavoro ha ribadito la forte preoccupazione per l’andamento delle importazioni dai Paesi EBA e ha sottolineato la necessità di stabilire un tetto quantitativo, prevedendo un contingente d’importazione EBA, o in alternativa l’applicazione di un dazio ridotto. Una richiesta che diventa ancor più decisa dopo la scoperta delle triangolazioni denunciate dall’Ente Nazionale Risi sul prodotto cambogiano.

L’Unione europea ha il polso della situazione?

Una delegazione della Commissione UE (DG Agri) si è recata in Cambogia lo scorso 19 marzo, per verificare se vengono rispettate le condizioni socio-economiche alla base del regime preferenziale EBA, ma anche per manifestare l’esigenza che la Cambogia orienti i suoi programmi di espansione commerciale verso mercati meno sensibili di quello europeo. L’Associazione cambogiana degli esportatori di riso ha risposto di considerare ormai stabilizzata la quantità esportata verso l’UE nel 2014 e di avere interesse, all’interno di tale quantità, ad aumentare la quota di riso di qualità (Jasmin e Fragrant). La DG Agri ha previsto di organizzare entro l’estate una missione analoga in Myanmar.

Qual è la valutazione che fa Bruxelles?

Secondo la Commissione il bilancio della corrente campagna 2014-15 è stabile, anche se le scorte finali saranno ridotte. L’import dalla Cambogia – sostiene – si sta stabilizzando, mentre cresce il Myanmar, soprattutto con le rotture. In aumento anche l’import di piccole confezioni. Bruxelles prevede una maggiore incidenza delle varietà aromatiche: pertanto ci sarà un nuova missione “esplorativa” in Myanmar in giugno.

E voi cosa dite?

Il gruppo riso del Copa-Cogeca che presiedo mantiene sempre alta la preoccupazione per l’import dai Paesi EBA, che ha ripreso slancio negli ultimi due mesi. L’aumento dell’import di rotture può incidere negativamente sui prezzi e sulla qualità del riso lavorato consumato nell’UE. Senza contare che il Myanmar potrebbe presto incrementare la quota di riso lavorato rispetto alle rotture. A nostro avviso è opportuno stabilire un criterio di monitoraggio per adottare misure di salvaguardia (ad es. livello minimo di superficie coltivata a riso indica nella UE).

Cosa pensano industriali e commercianti?

Per il Coceral (commercio) e la FERM (industria) non c’è da fidarsi delle assicurazioni degli esportatori cambogiani. Se i prezzi nel mercato UE saranno convenienti, non ci sarà alcuna stabilizzazione dei quantitativi importati, hanno detto Per monitorare meglio le importazioni di riso Fragrant/Jasmin e brown, sia in big bags che in piccole confezioni, secondo loro è opportuno prevedere specifiche referenze NC (nomenclatura doganale comune).

Qual è il punto di vista comune?

Di fronte alla complessità di applicazione della clausola di salvaguardia prevista dal sistema di preferenze generalizzate, siamo tutti d’accordo che è necessario comunque prevedere anche per i Paesi EBA l’introduzione di un contingente d’importazione e/o un dazio ridotto. La Commissione Europea è invitata a gestire con la massima attenzione e cautela i negoziati in corso per la revisione degli accordi bilaterali del 2005, in particolare quello con il Viet Nam.

A che punto sono i negoziati di libero scambio?

L’accordo con l’India è bloccato per ragioni politiche e non ci sono offerte negoziali dall’UE. L’accordo con gli Stati Uniti è fermo in attesa di una nuova offerta negoziale dell’UE. L’accordo con il Giappone procede, ma a rilento. Gli accordi con la Thailandia e la Malaysia sono ancora nella fase preliminare. L’accordo con il Vietnam è invece in fase molto avanzata, con una nuova offerta negoziale che potrebbe essere approvata entro luglio (ipotesi di contingenti “ad hoc” per il semigreggio e il lavorato). (02.06.2015)

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