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TRIANGOLAZIONI SUL RISO CAMBOGIANO

da | 6 Giu 2015 | NEWS

logoRisiIl Ministero del Commercio cambogiano (MoC) sta aumentando gli sforzi per debellare gli esportatori di riso scorretti che mescolano il loro prodotto con il riso dei Paesi vicini, dal momento che l’Unione europea è sempre più preoccupata per le pratiche illecite che riguardano il mercato del riso. È quanto rende noto l’Ente nazionale risi sul proprio sito internet, spiegando che in una lettera aperta, pubblicata l’11 maggio, il Ministero ha il blocco del rilascio dei certificati di origine per gli esportatori trovati a utilizzare riso non Cambogiano, perché ciò potrebbe indurre l’Unione europea a revocare le preferenze commerciali duty free di cui la Cambogia gode nell’ambito dell’accordo EBA (Everything But Arms). Una comunicazione che prova l’esistenza di triangolazioni illecite, che sfruttano l’esenzione di dazio e danneggiano i risicoltori europei senza ottenere l’obiettivo prefisso dalla direttiva Eba. «Recentemente, l’UE ha aumentato il controllo delle importazioni di riso per indagare sulle origini del riso importato, con l’obiettivo di interrompere o vietare l’importazione di riso senza origini chiare», si legge nella lettera. Il MoC ha esortato il presidente della Cambodia Rice Federation (CRF), gli esportatori di riso e gli industriali a rispettare rigorosamente il codice di condotta sulle esportazioni di riso verso l’UE concordato lo scorso anno. «Per indagare sulla questione, MoC disporrà di un gruppo di ispettori che avvieranno ispezioni a sorpresa in aziende che esportano e lavorano il riso» continua la lettera. L’ambasciatore dell’UE in Cambogia, Jean-Francois Cautain, ha dichiarato che di recente l’UE è sempre più preoccupata e che è di competenza delle autorità cambogiane garantire che le esportazioni di riso siano al 100% di riso coltivato in loco. «Infatti, come per qualsiasi altro prodotto esportato verso l’Unione europea sotto EBA, la norma di origine non rispettata, può portare a un’indagine da parte dell’Unione europea», ha affermato in una e-mail. «Ben venga l’approccio costruttivo sia del governo cambogiano sia degli esportatori di riso nel mettere in atto meccanismi adeguati a garantire che la norma dell’origine sia pienamente rispettata per le esportazioni di riso verso l’UE». Kan Kunthy, CEO (chief executive office) di Battambang Riso Investment Company, ha dichiarato che il problema è sorto «solamente per pochi esportatori scoretti» sui quali MoC e CRF stanno attualmente indagando. «Se l’UE non concederà più l’EBA alla Cambogia, ci sarà un enorme impatto sull’industria del riso, giacché il 50% del totale delle esportazioni del Paese è diretto verso l’UE». Kunthy ha detto che l’EBA è stato un trampolino di lancio fondamentale per mantenere la crescita del settore, ma è necessario prepararsi alla revoca del regime quando il reddito medio cambogiano aumenterà». (04.06.2015)

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