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SAGUNTO BRUCIA!

“Mentre Roma discute Sagunto brucia”: verrebbe da ricordare il detto latino che richiama gli eventi del 219 a.c.

Guardando l’andamento della falda freatica, attualmente ai minimi degli ultimi 5 anni nonostante la piovosità degli ultimi mesi, non si può non pensare all’inerzia del Senato Romano mentre Annibale conquistava i territori dell’Impero.

L’inerzia operativa è spesso il peggiore dei mali che può colpire un sistema complesso come è il comparto irriguo. La falda freatica misurata a Sartirana Lomellina registra, infatti, il valore più basso degli ultimi 5 anni, ancor più basso del 2022.

Le costanti piogge che rispondono al fabbisogno irriguo sia delle semine primaverili che della porzione vernina, che si sommano a un ritardo, misto ad una potente prudenza, nella riattivazione della rete irrigua, stanno determinando una preoccupante fase di stanca della falda freatica con potenziali, anzi quasi certe, ripercussioni sulla riattivazione del sistema di fontanili e colature. Pur se complicato fare previsioni, sicuramente non avremo le condizioni favorevoli dello scorso anno e potremmo vedere i fontanili a pieno regime solo nella seconda metà di luglio.

Il Lago Maggiore presenta un buon riempimento nell’intorno dei 125 cm in leggero calo ma ancora più che considerevole. Gli invasi in territorio ticinese sono prossimi alla media dell’ultimo quinquennio.

Gli accumuli nevosi sono migliori rispetto al 2022 e al 2023 ma molto più ridotti dello scorso anno. Si può immaginare la fine dello scioglimento della neve significativa, proiettando sulla situazione attuali le dinamiche degli scorsi anni, entro il prossimo mese di giugno.

La prima decade del mese di luglio rischia, in assenza di piogge, di essere complicata dal punto di vista irriguo.

Questo porta a confermare la scala di rischio della seconda settimana, con il rammarico dell’assenza di tentativi o di progettualità nel gestire la falda freatica. Permettete una rapida considerazione su quanto accaduto nel canton Vallese in questi giorni dove il collasso di un ghiacciaio ha trasformato l’orografia di una vallata e cancellato il borgo di Blatten. Siamo in presenza dell’accelerazione nella compromissione dei ghiacciai anche nei versanti nord delle Alpi. Questa compromissione ha impatti sulla stabilità dei versanti. Impatti ancor maggiori sono quelli sul comportamento fluviale che potrebbe vedere, nei mesi centrali estivi, diffusi episodi siccitosi come nel 2022 enfatizzati anche dalla gestione idroelettrica.

Proprio per questo diventa urgente governare il comprensorio risicolo in modo nuovo e concentrarsi non su comprensori minori ma sulla complessità che il cambiamento climatico impone all’intero areale risicolo, mai a rischio come in questi ultimi anni.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche posizionate nell’intorno del Monte Rosa evidenzia la presenza di un accumulo in leggero e costante calo rispetto a due settimane fa.

LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore ha un livello idrometrico nell’intorno dei 125 cm sullo zero di riferimento, con un andamento stabile. I bacini idroelettrici elvetici sono in buona ripresa con un valore sopramedia.

Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net e dall’autorità elvetica.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 30 maggio.

ANDAMENTO FALDA

La falda freatica è in una fase di debole ripresa che si alterna alla stabilità, con un andamento complessivo molto inferiore rispetto all’andamento del 2024. Se l’inverno non fosse stato piovoso, saremmo in piena emergenza come nel 2022 e 2023.

Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

Nota sull’uso delle informazioni:

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi. Nelle ultime settimane si sono stimati i volumi accumulati in falda così come dettagliato di seguito:

Rispetto alla precedente analisi il differenziale rispetto al 2024 è peggiorato di altri 12 milioni di m3 , passando da 82 a 94. 94 milioni di m3 di acqua sono l’equivalente di oltre 40 cm del Lago Maggiore.

Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (dicembre – maggio) dell’ultimo quadriennio a Sartirana Lomellina.

SCALA DI ALLARME

La situazione complessiva è stabile.

L’accumulo nevoso, pur se in presenza di una ridotta compromissione nelle ultime settimane, porta ad utilizzare un valore pari a 3 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: l’indicatore è confermato a 2 su 5. Con riferimento alla falda si ha un comportamento tendenziale peggiore rispetto agli altri anni, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 4 su 5, con un andamento tendenziale in peggioramento, confermando la precedente analisi anche in considerazione dell’attuale stasi sistemica.

Questo porta a confermare l’indicatore complessivo della scala di allarme irrigua a 9 su un massimo di 15. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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