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AGRONOMI IN LOMELLINA

da | 13 Set 2017 | Non solo riso

“Paesaggio rurale della Lomellina: tra riso, natura, risorse energetiche, architettura e sapori”: questo il tema della visita di studio ed itinerario di approfondimento tecnico nelle aziende della Lomellina organizzata nei giorni scorsi dall’ Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Milano (che raggruppa i professionisti delle provincie di Milano, Pavia, Lodi e Monza-Brianza) lo scorso 9 settembre. L’iniziativa è stata coordinata dagli agronomi Francesca Pisani, Francesco Cottarelli, Giusy Rabotti ed Eugenio Achilli della Commissione di Studio Paesaggio dell’ Ordine milanese.

Il percorso di visita è iniziato da Robbio, in alta Lomellina. Qui gli agronomi hanno potuto visitare l’azienda condotta da Giovanni Daghetta, imprenditore leader del settore risiero e Presidente di CIA Lombardia. Un’azienda che coniuga la  vocazione produttiva con la sostenibilità ambientale e la ricerca di elevatissimi livelli di qualità intrinseca della produzione. L’azienda è infatti integrata in filiere produttive come quella del riso per “baby-food” o per l’industria dolciaria che richiedono standard qualitativi e di sicurezza alimentare particolarmente elevati, ed è inoltre soggetto capofila del progetto di ricerca finanziato nell’ambito della mis.16.2.01 del PSR per lo studio di tecniche produttive idonee a eliminare eventuali contaminazioni da metalli pesanti o micotossine dal riso per prima infanzia. Nell’azienda si attua inoltre un percorso di “economia circolare” mediante l’utilizzo della lolla derivante dalla prima lavorazione del riso per “baby-food” come fonte energetica per l’essiccazione.

La seconda azienda visitata, la Cascina Confallonera di Ferrera Erbognone del prof. Mario Cicogna Mozzoni, ha permesso ai professionisti di prendere contatto con una realtà produttiva orientata alla produzione di riso da mercato interno, con una particolare attenzione alla funzionalità delle strutture di essiccazione e stoccaggio del prodotto, oltre che alla produzione di energia da fotovoltaico integrato alle coperture dei fabbricati. Inoltre, sul corso del torrente Erbognone in bassa Lomellina, gli agronomi hanno visitato una centrale per produzione di energia idroelettrica da 150kWh, azionata grazie ad un salto idraulico e gestita dall’ azienda agricola  Sala di Ferrera.

La visita alla cascina Tessera di Valeggio, di proprietà di Marta Sempio, ha permesso di prendere contatto con un’azienda in cui la raccolta del riso è già iniziata. L’azienda rappresenta un notevole esempio di architettura a corte lombarda, con interessanti interventi di recupero di fabbricati che altrimenti non sarebbero più funzionali e rischierebbero di andare perduti, oltre che di produzione di biomassa legnosa a scopo energetico. Invece la visita al castello di Scaldasole, da generazioni di proprietà della famiglia Strada, ha rappresentato un altro notevole esempio di architettura ad un tempo militare, artistica e produttiva di un territorio ricco di spunti storici e culturali.

La parte “naturalistica” del tour è stata rappresentata dalla visita alla Riserva San Massimo di Gropello Cairoli, in cui la produzione di riso assume valenza secondaria rispetto alla conservazione di una vastissima area boschiva ad uso venatorio ed al mantenimento di fontanili di fascia bassa destinati più all’alimentazione del vicino Ticino che all’irrigazione.

Infine ha suscitato grande interesse la visita al Centro per la nidificazione della cicogna bianca (Ciconia ciconia Linneaus) situato alla Cascina Venara di Zerbolò in pieno Parco del Ticino. In questo centro, in una struttura di proprietà comunale, l’associazione “A passo d’ali” ha avviato fin dal 2011 un progetto, illustrato dalla responsabile Valeria Orlandi, per consentire l’insediamento e la nidificazione della cicogna bianca. Un progetto coronato da successo se si pensa che una percentuale importante delle coppie di cicogna censite mediamente sul territorio nazionale hanno eletto la Cascina Venara a loro “residenza” e vi tornano dopo ogni migrazione.

Alla visita hanno partecipato una trentina di professionisti di cui alcuni provenienti da Vercelli (tra loro Giuseppe Sarasso, collaboratore tecnico di “Riso Italiano” ed accademico dei Georgofili), Alessandria e Piacenza, che hanno potuto anche degustare i prodotti del territorio presso l’agriturismo Acquamatta di Semiana.  Oltre ai responsabili delle aziende, ai coordinatori ed al presidente dell’ Ordine degli Agronomi Marco Fabbri, hanno accompagnato la visita l’agronomo lomellino Flavio Barozzi, che illustrato gli aspetti tecnico-agronomici della produzione risicola ma anche diversi risvolti storico-culturali, e l’enologo oltrepadano Mario Maffi che ha illustrato gli aspetti legati alla cultura alimentare ed enogastromica del territorio lomellina. Autore: Marco Sassi 

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