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INVESTIMENTI GIU’, PREZZI SU

da | 24 Feb 2023 | NEWS

investimenti riso

Mercato senza spunti quello visto nelle sedute di inizio settimana ma con le avvisaglie di una possibile crescita nella domanda (leggi l’analisi). Un fattore che influirà sul sopraggiungere di nuovi apprezzamenti da qui a fine campagna sarà l’investimento di superficie nella risicoltura. Questo se dovesse calare più del previsto potrebbe spingere nuovamente le voci in positivo.

«MERCATI SENSIBILI ALLA DISPONIBILITÀ IDRICA»

Affrontiamo questi temi con Adriano Bandi, risicoltore della Lomellina. «I mercati nel prossimo futuro dimostreranno la loro sensibilità all’andamento della disponibilità idrica in modo sempre crescente. Il calo produttivo occorso la scorsa estate ci ha portati ai livelli di prezzo attuali ed un ulteriore passo in avanti potrebbe vedersi quando sarà chiaro l’investimento a riso per la prossima campagna. Nelle condizioni attuali sono molti gli agricoltori che si allontanano dall’idea di coltivare riso. Non è ancora detta l’ultima parola, in quanto è presto per rassegnarsi ad una annata simile se non peggiore della scorsa, ma le premesse sono davvero preoccupanti.»

«IL CALO DI INVESTIMENTO MAGGIORE DEL PREVISTO»

Le parole di Bandi vengono confermate anche da alcune segnalazioni dei nostri lettori. Queste riguardano disdette di prenotazioni di semente certificata presso le ditte sementiere da parte dei risicoltori. «Il rischio è che il calo di investimento sia maggiore degli 8.000 ha previsti da Ente Risi – continua  il risicoltore -. Questo potrebbe rendere difficile soddisfare la domanda con il riso italiano nella prossima campagna. Ciò nei tondi, nei lunghi A da parboiled e nei lunghi B potrebbe significare perdere ulteriori fette di mercato. Per i risi da mercato interno può voler dire ulteriori apprezzamenti ma questo a sua volta potrebbe allontanare il consumatore».

«DOBBIAMO MANTENERE LA FALDA A LIVELLO»

«Per contrastare il progredire della carenza irrigua, credo che sia fondamentale tornare ad utilizzare la risorsa idrica fin dalla primavera, attuando la semina in acqua. Questo permetterebbe di alimentare l’enorme bacino sotterraneo che abbiamo nella pianura padana, la falda, rallentando anche il decorso delle acque verso il mare. Anche la sommersione invernale dovrà diventare una pratica più comune, per permetter al livello delle acque nel sottosuolo di non calare troppo. Sarà ed è difficile attuare queste misure quest’anno, avendo disponibilità ridotte pregresse. Dobbiamo, però, fare il possibile in questa direzione, essendo la falda l’unico invaso importante già esistente su cui noi agricoltori abbiamo il controllo.

Nel lungo periodo anche la creazione di nuovi invasi artificiali aiuterà. Nel medio e breve, tuttavia, credo che quella che ho descritto sia l’unica strada percorribile. Gli equilibri del clima sono cambiati e noi dobbiamo adattarci. Dobbiamo modificare la nostra impostazione, rivedendo la gestione degli invasi esistenti, di concerto con tutti i portatori di interesse». Autore: Ezio Bosso.

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