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SPAGNA DIMEZZATA

misure a superficie

SICCITA’ E REDDITIVITA’ COMPROMESSA

Nelle risaie spagnole, la mancanza d’acqua in primavera ha causato una diminuzione della superficie e, di conseguenza, della produzione, a cui gli agricoltori aggiungono la mancanza di redditività dovuta al costo dell’energia e degli input.

ll bilancio delle organizzazioni agricole e delle cooperative è negativo, anche se il raccolto è stato diverso a seconda della zona del Paese. La superficie coltivata a riso si è attestata a 56.300 ettari. Si tratta del 34% in meno rispetto alla precedente campagna, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione.

RACCOLTI DIMEZZATI IN SPAGNA

Il presidente settoriale delle Cooperative Agroalimentari di riso, Felix Liviano, ha dichiarato che questo calo ha portato a un raccolto che si aggirerà intorno alle 331.000 o 332.000 tonnellate. Il dato è la metà delle 735.000 tonnellate di una normale annata agraria. Nel 2021 ammontava a 632.000 secondo il Ministero dell’Agricoltura.

Liviano ha precisato che l’annata agraria è stata “disomogenea”.  L’Andalusia (dove la superficie è diminuita del 42%) e l’Estremadura (con un -90% nella superficie di semina) sono state le più colpite dalla siccità. Nella Comunità Valenciana, in Catalogna e in Aragona si è riusciti a mantenere l’estensione delle coltivazioni. Tuttavia, in quest’ultima altre fonti del settore indicano un calo delle semine del 25%.

I raccolti sono stati normali o bassi sia in Europa, sia negli Stati Uniti – uno dei principali consumatori – e nei Paesi produttori asiatici, secondo il direttore della Federazione dei risicoltori di Siviglia, Eduardo Vera, anche rappresentante settoriale del settore risicolo spagnolo (di Asaja) nel Copa-Cogeca – la federazione degli agricoltori e delle cooperative europei.

SI ATTENDE LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA

Vera ha evidenziato la siccità e la mancanza di redditività per i costi del gasolio, “che sono raddoppiati” e per quelli dei fertilizzanti, quadruplicati”. La Spagna esporta riso verso il nord dell’Unione Europea e il Regno Unito e anche verso l’Europa orientale.

Su scala commerciale, Vera ha ricordato che i coltivatori di riso stanno aspettando che l’UE approvi una riattivazione della clausola di salvaguardia contro le importazioni da Cambogia e Myanmar nel 2023, che manterrebbe la sua importazione ma la “adatterebbe” alle esigenze europee.

INFRASTRUTTURE E DISPONIBILITA’ DI AGROFARMACI

Le associazioni agricole hanno chiesto un miglioramento delle infrastrutture idriche affinché in futuro possano sfruttare al meglio le piogge. Il responsabile settoriale della COAG, Maria Carmelo Garcia, ha spiegato che anche le malerbe ostacolano la produzione. A questo proposito, ha fatto riferimento alle proposte dell’UE di limitare l’uso dei pesticidi e alla preoccupazione generata dalla disponibilità o dalla mancanza di alcuni erbicidi, per i quali è solitamente consentito un “uso eccezionale”.

Francisco Delgado, dell’Unione Professionale dei Coltivatori di Riso di Siviglia e Cadice – un’entità affiliata all’UPA -, ha sottolineato che questa annata agraria può essere definita “disastrosa” e che ci sono già diverse annate con riduzioni. E’ essenziale investire nella modernizzazione dell’irrigazione.

Delgado ha aggiunto un’altra complicazione: la nuova Pac. I suoi requisiti sul maggese o sulla rotazione delle colture, nel caso del riso “sono difficili da inserire”: l’Amministrazione dovrebbe proteggere le risaie. Risaie che spesso si trovano in zone umide, parchi naturali e aree con un’importante biodiversità.

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